A Parigi fa più clamore un’evasione che i 140 suicidi nelle carceri... |
Dal mese di ottobre 2024, in Francia cinque detenuti sono stati uccisi da un compagno di cella, in circostanze atroci. Tra loro, un giovane uomo incarcerato alle Baumettes, a Marsiglia, terrorizzato dal suo compagno di cella che egli stesso definiva «folle». Ha parlato, urlato, scritto, chiamato al citofono. Invano. In un’interrogazione al governo, la senatrice Valérie Boyer (Les Républicains, Bouches-du-Rhône) ha ricostruito la scena: «Il suo carnefice si è servito di una scodella rotta per ucciderlo, arrivando quasi a decapitarlo». Il ministro della giustizia le ha risposto: «Entrambe le procedure, giudiziaria e amministrativa, sono tuttora in corso. Pertanto, come lei ben sa, non posso esprimermi sul caso. Quando le conclusioni saranno rese note, adotteremo le misure necessarie affinché un simile dramma non si ripeta».
Eppure, da allora, «un simile dramma» si è ripetuto altre quattro volte.
A Poitiers-Vivonne, a Bois-d’Arcy), ad Aix-Luynes ( e a Rennes-Vezin), dove un uomo affetto da incontinenza è morto sotto i colpi del suo compagno di cella, che «non sopportava il suo odore». La ripetizione di questi «drammi» non........