Uno dei poteri più grandi della Corte penale internazionale dell’Aja sta nel mettere d’accordo nazioni spesso lontane se non contrapposte tra loro riguardo la sua nocività o inutilità. Nazioni che non ne hanno mai riconosciuto la legittimità, un po’ per convinzione ma soprattutto per interessi personali.
Prendiamo le reazioni al mandato di cattura per crimini di guerra spiccato giovedì scorso nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e del suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant, i primi mai spiccati nei confronti di leader occidentali o alleati con l’Occidente. Scontatissime quelle del governo di Tel Aviv, che grida all’antisemitismo e al pregiudizio anti-ebraico del procuratore Karim Kahn.
Un po’ meno scontate ma di grande rilevanza quelle di giganti del peso di Stati Uniti, Russia e Cina che, ognuno a suo modo, hanno sparato a zero sulla Cpi. Il più duro, come era prevedibile, è stato il presidente uscente Joe Biden:........