Immaginate la cantante Elodie, paladina dell’inclusione e dei diritti civili che viene censurata da un sindaco di Fratelli d’Italia a causa delle “sue idee”? O se volete il trapper Gali, seguace della causa palestinese, la popstar Annalisa madrina del gay pride o chiunque altro nel campo progressista. Giustamente verrebbe giù il mondo: aperture dei quotidiani online, editoriali scandalizzati, appelli sui social network contro il nuovo “minculpop” e lo squadrismo culturale dei soliti fascisti. In una democrazia è sano difendere la libertà di espressione e di pensiero, soprattutto quella degli artisti, ed è sano indignarsi e reagire quando questo accade. Il principio vale per tutti ma, evidentemente, non........