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Meloni, Trump e la battaglia culturale contemporanea

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15.12.2025

Il videomessaggio di Meloni e la proclamazione di Trump

Nei due post precedenti ho ricostruito cent'anni di commemorazioni di Cristoforo Colombo attraverso l’Atlantico: da operazione fascista (1925) a diplomazia della sopravvivenza (1944), dalla soppressione (1948) alla memoria locale genovese, fino all’introduzione dell a "Giornata nazionale di Cristoforo Colombo" (2004). Ora arriviamo al 2025.

Nell'ottobre 2025, Meloni invia un videomessaggio alla National Italian American Foundation: "Tentare di eliminare il Columbus Day non è solo un attacco a una statua o a una data sul calendario. È un tentativo di cancellare la storia fondativa degli italo-americani, di negare il posto duramente conquistato che essi occupano nel tessuto di questa nazione. Non glielo permetteremo. Il Columbus Day è qui per restare".

Trump condivide il video e rilancia l'alleanza: "Mentre celebriamo l'eredità di Colombo, riconosciamo anche i contributi degli innumerevoli italo-americani. Ancora oggi, gli Stati Uniti e l'Italia condividono un legame speciale, radicato nei valori senza tempo della fede, della famiglia e della libertà".

Meloni cita queste parole e aggiunge: "Insieme, gli Stati Uniti e l'Italia non sono soltanto alleati. Siamo i due pilastri del mondo libero".

L’operazione politica è chiara: difendere la commemorazione di Cristoforo Colombo per costruire un'alleanza sovranista transatlantica basata su "fede, famiglia e libertà” attraverso una narrazione identitaria che non lascia spazio a una storia critica, plurale, che riconosca le complessità e le contraddizioni del passato senza trasformarle in armi politiche del presente, né a un dibattito storiografico legittimo sulle conseguenze della colonizzazione, sul significato delle commemorazioni storiche, sulla necessità di includere prospettive diverse nella narrazione pubblica.

La difesa legittima contro la cultura woke

Meloni ha ragione su un punto fondamentale: l'eccesso di revisionismo storico, la cancel culture, il tentativo di giudicare il passato con gli standard morali del presente, rappresentano effettivamente una minaccia alla memoria storica e alla possibilità di costruire narrazioni condivise.

La comunità italoamericana ha costruito parte della propria identità attorno alla figura di Colombo. Non riconoscerlo, significa negare una componente importante della loro storia di emancipazione da minoranza discriminata.

La "guerra delle statue" che ha colpito i monumenti colombiani dal 2017, intensificandosi dopo la morte di George Floyd nel 2020, solleva questioni legittime ma spesso cade nell'iconoclastia e nella semplificazione storica.

Le statue di Colombo: una damnatio memoriae problematica

A partire dagli anni Novanta, in concomitanza con le proteste contro il Quinto Centenario, molte associazioni dei nativi americani hanno chiesto la rimozione dei monumenti dedicati a Colombo. Queste statue, innalzate tra Ottocento e inizio Novecento, veicolavano messaggi precisi: il progresso, la scienza, la civiltà europea che........

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