Le leggi sulla scuola non sono da buttare, basterebbe conoscerle

Uno spettro si aggira per l'Europa. In particolare, nelle scuole di tutta Europa. La non conoscenza della legislazione scolastica. "La burocrazia", come viene a volte definita, confondendo la norma con la pratica. Oppure "ciò che viene imposto dall'alto". Dimenticando, tutto ciò che può essere proposto "dal basso". Il Testo Unico D.Lvo 297/94, l'insieme delle norme della scuola fino al 1994 – tutto l'insieme dei Decreti Delegati del 1974- , e che viene via via aggiornato nel tempo con modifiche, integrazioni e abrogazioni continue.

L' approfondimento delle molte riforme che si sono via via susseguite negli ultimi anni, o, perlomeno, della "ratio" che le hanno ispirate. Le famigerate riforme criticate in blocco ma spesso senza distinguere se, all'interno delle stesse, qualche elemento positivo ci fosse. Oppure: il Contratto Collettivo Nazionale, quello integrativo interno a ogni istituzione scolastica e condiviso con le rappresentanze sindacali, i diritti e doveri degli insegnanti.

Materia complessa, ma necessaria, per sapere come operare nei diversi contesti. Assolutamente indispensabile, per godere non solo di una certa autonomia professionale, ma anche per raggiungere consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie competenze. Per cui........

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