"Canta adesso, maestro". Urlavano così gli squadristi la sera del 27 dicembre 1936 mentre facevano ingoiare olio di ricino, mescolato con lubrificante per motori usato, a Lojze Bratuz, 34 anni, maestro di canto. Dopo quasi due mesi di terribile agonia, Lojze morì. Ancora oggi sui muri delle città slovene viene scritto il suo nome, quello di un uomo che voleva solo insegnare le canzoni ai bambini nella propria lingua. Ferro e fuoco, un museo degli orrori quello vissuto dalle popolazioni della ex Jugoslavia dal 1941al 1943, iniziato con l'invasione delle truppe tedesche, seguite da quelle italiane e ungheresi. L'inizio di una guerra di tutti contro tutti: guerra di liberazione contro gli occupanti, guerra civile fra ustascia croati, cetnizi serbi, sloveni, partigiani comunisti; guerra rivoluzionaria per la creazione di uno stato socialista; feroci repressioni antipartigiane; sterminio degli ebrei; tentativi genocidari ai danni di popolazioni dell’etnia “sbagliata”. Davvero, nel museo degli orrori non mancò proprio nulla: si tratta di una delle pagine più buie della storia, poco conosciuta se non dimenticata.
E le vittime innocenti è giusto........