Ti ricordi di Cutro?

Cara bambina morta a Cutro,

a un passo dalla riva, nel mare della mia Calabria, pensavo alle cose e alle persone di quest’anno, e mi sei venuta in mente tu. Tu che sei sparita da tutto. La tua morte, con quella di tante altre persone (94, pare, e non si sa quanti dispersi: stavolta sono stati più dei salvati, i sommersi), comprese altre bambine e bambini come te, è diventata silenzio: dopo un poco di giorni e di mesi di rumore, dopo che in tanti si sono agitati, e hanno fatto riunioni e solenni consigli (e alcuni pure un karaoke, dopo), e hanno promesso e ripromesso di non farlo succedere mai più. Hanno detto “andremo a cercare gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo”, pensa, anche se pochi mesi dopo qualcun altro ci ha spiegato con grande chiarezza che gli scafisti non sono quelli che pensiamo. E’ un regista e per mestiere racconta storie, e ha raccontato la storia di due ragazzi, sul mare come te, spaventati come te. E sì, uno di loro lo fanno diventare scafista, gli dicono: portalo tu, fino a lì, questo barcone fradicio. Mentre loro si spartiscono i soldi pieni di sangue di chi è salito su quel barcone. Madri come la tua, bambine come te, e padri e figli e fratelli e ragazzini come quei due.
Bambina di Cutro, noi non sappiamo bene cosa sia accaduto e forse non lo sapremo mai. Ma tanto non interessa a nessuno.
Sai, prima di Cutro non si parlava che di........

© HuffPost