Noi giovani hobbit nella Terra di Mezzo di Sangiuliano. Né con lui né con Boccia, ma una certa ci incazziamo

Tolkien, uno degli autori preferiti dell’ex ministro Sangiuliano, come tutti i grandi classici (a leggerlo tutto, mica restando alle matrici profonde che non gelano...), ce lo dice chiaro: quando l'Ent, antichissima creatura dei boschi, trova i piccoli hobbit e loro gli chiedono: tu da che parte stai?, risponde: dalla parte di nessuno, perché nessuno sta dalla mia parte.

Eccoci, Ent che vagano nella Terra di Mezzo, e no, non se la sentono proprio di stare da nessuna delle due parti di questa guerricciola tragicomica che, secondo l'età, viene accostata a "Temptation Island" o a un film di Alberto Sordi, specie per quell'intenso monologo-intervista di uno dei protagonisti, per giunta visibilmente ferito (al cuore): amo mia moglie, ma ciavevo una malattia che m'ha bloccato...

E come ci tirano per la giacchetta, ormai da giorni, tra media e social: il povero ministro raggirato e offeso dalla malafemmina, "e voi femministe cosa avete da dire?" (che è una frase-passepartout, una specie di "parlatecidiBibbiano" o "alloraimarò" buonanima, di solito usata da chi disprezza il femminismo e lo considera un fossile però irritante), e chi ricatta chi, chi allude e chi ha illuso, chi fotocopia e chi screenshotta.

Possiamo dire, come gli Ent, che no, non stiamo da nessuna delle due parti? E che il copione suggerito da destra, secondo le più antiche categorie del pessimo romanzesco, l'uomo ingenuo la femmina rapace, o, peggio, strumento d'un misterioso complotto (quanto gli piacciono, quest'estate, i complotti...) volto a far cadere un glorioso ministero (in effetti, uno dei più grandi ispiratori di meme della storia repubblicana) o addirittura il governo, è assolutamente insopportabile? Come insopportabile è la reductio ad gossip, a faccenda privata d’una vicenda che comunque, anche senza toccare i conti pubblici, s’è dipanata attraverso stanze ministeriali, incontri e manifestazioni, pubbliche apparizioni, qualifiche e nomine ipotizzate, concesse, quasi-concesse, ritirate.

Con chi stare, il povero ministro - quello al cui acume e alla cui personalità era stato affidato il compito di spezzare le reni all'egemonia culturale della sinistra - o l' "influencer" (termine generico per chiunque abbia un paio di migliaia di follower e si muova a suo agio sui social)? Con chi va in tv (17 minuti in prima serata dell’ammiraglia Rai), ma per dire che “è una faccenda privata” e chiedere scusa, tanto privata è, alla premier subito dopo la moglie, ma non agli italiani, mandanti e pure utilizzatori finali di qualsiasi carica? No, grazie.

Con chi va in tv (in quello spazio di servizio pubblico........

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