Adesso alcune cose sono più chiare. Il risultato della Sardegna è stato per gran parte provocato da un ottimo candidato dell’area di sinistra, Alessandra Todde, che per qualità è molto al di sopra dello standard grillino, e dall’incredibile errore commesso da Giorgia Meloni che ha proposto il sindaco fallito di Cagliari ma amichetto dei tempi di Atreju come candidato: un disastro.
In Abruzzo la partita è stata normale, al netto del fatto che Marco Marsilio veniva tutte le notti a dormire in famiglia a Roma, tema decisivo su cui tutto l’apparato mediatico della sinistra, grandi giornali e grandi inviati compresi, ha giocato le sue carte. La sconfitta del campo largo è stata netta. Ora, specie il Pd, dovrà riflettere su alcune cose. Il campo apprestato in Abruzzo assai difficilmente sarà quello delle elezioni politiche: mai e poi mai Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi si presenteranno con quegli alleati.
Ciò detto non sono rose e fiori neanche fra Pd e M5S su aspetti fondamentali della linea di politica estera e sulla leadership. Giuseppe Conte vuole presentarsi........