Il presidente Legambiente Veneto sugli alberi: «Basta falsi miti, torniamo alla realtà»

Nel grande ecosistema delle teorie neomondiste e terrapiattiste esiste una sottospecie particolarmente rumorosa: quella che vede nel taglio di un albero urbano la prova definitiva di un oscuro complotto globale contro la natura, orchestrato da non meglio precisati poteri forti armati di motosega.

Secondo questa visione, ogni albero è eterno, immortale, innocuo e soprattutto sempre sano, indipendentemente da età, specie, contesto urbano, stabilità strutturale o patologie. Un albero cade? Colpa dell’uomo cattivo. Un ramo si spezza? Crimine ambientale. Un platano piantato negli anni ’50 in mezzo all’asfalto soffre e va rimosso? Non è vero, vogliono solo fare business con la vendita al mercato nero della sua legna.

Peccato che la biologia, l’arboricoltura e la fisica raccontino una storia un po’ diversa. Gli alberi non sono totem: sono organismi viventi. Un dato scientifico incontrovertibile: gli alberi nascono, crescono, invecchiano e muoiono. Certo, teoricamente gli alberi potrebbero vivere per secoli, ma in natura incontrano inevitabilmente fattori che ne determinano la fine, rendendoli vulnerabili nonostante la loro incredibile longevità........

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