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Sal Da Vinci, dalla sceneggiata al tormentone «Rossetto e caffè»: «Da bambino tre spettacoli al giorno. E facevo piangere la mamma di Pino Daniele»

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06.08.2024

Il cantante napoletano e la polemica su «Pensiero stupendo»: «Nessun plagio, io non so copiare». Il ricordo di papà Mario, la moglie incontrata a 15 anni che gli ha fatto «buttare il sangue» per un bacio e il «guaio del polpo»

Ha la faccia del bravo ragazzo della porta accanto Sal Da Vinci, mentre la sua «Rossetto e caffè» sale in cima a tutte le classifiche e diventa il tormentone dell’estate 2024. Non certo il primo successo, ma sicuramente quello più eclatante, con numeri da capogiro: 9 milioni di visualizzazioni su YouTube, oltre 10 milioni su TikTok, 3 milioni e mezzo di streaming su Amazon Music, nei top 50 Viral di Spotify (primo nella Local Pulse Naples Spotify). Un singolo che presto farà parte di un album di inediti e che consacra definitivamente alla fama nazionale e internazionale il 55enne cantante e attore napoletano, nato a New York, sposato da oltre trent’anni con Paola, padre di due figli, Francesco (che ha seguito le sue orme) e Annachiara, nonno di tre nipoti e figlio d’arte del re della sceneggiata Mario Da Vinci, che a sei anni lo mise su un palcoscenico. E Sal non è più sceso.

Sal come ci si sente a essere il tormentone dell’estate?
«È un’emozione fortissima, soprattutto sentire bambine di due anni canticchiarla. Mi fa enormemente piacere questo affetto incondizionato del pubblico di ogni età , è una gioia immensa sapere che il pop può conquistare la generazione zeta. Le canzoni per me sono come dei figli che consegno alla vita, e questa è nata sotto una buona stella».

E qual era, questa stella?
«Avevo questo motivetto in mente e lo fischiettavo continuamente. A un certo punto lo registrai sul cellulare, c’era solo la strofa. Ne parlai con i miei collaboratori, innanzitutto con Vincenzo D’Agostino e poi con la new entry Luca Barbato, così dall’idea musicale è nata una prima versione di testo in italiano. E devo ringraziare anche il mio produttore musicale Adriano Pennino che ha arrangiato il brano e tutto l’album che uscirà a ottobre, con Vincenzo Incenso, un altro degli autori».

Che è successo poi?
«A un certo punto mi sono detto: ci sono cose che in italiano sono belle ma in napoletano hanno più forza, sono più efficaci. Così abbiamo registrato la versione attuale con frasi in lingua napoletana e la cantano dappertutto. Oggi con........

© Corriere del Mezzogiorno


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