Eike Schmidt: «VorreiCapodimonte come il Getty di Los Angeles, non disgiunto dalla città»

Il direttore: «Ci sono i lavori, ma decine di sale restano aperte»

«Napoli è sempre stata il mio luogo del cuore. La candidatura a sindaco di Firenze al momento è solo un’eventualità ». Parola di Eike Schmidt, già alla guida degli Uffizi di Firenze e da gennaio neo direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, subentrato a Sylvain Bellenger. Intervenuto ieri al convegno Fai, Schmidt ha ricordato l’esperienza fiorentina soffermandosi sui Giardini di Boboli che erano aperti a tutti «tranne che per una piccola parentesi nel regno d’Italia, quando solo le mamme con figli piccoli potevano entrare: era un espediente legato alla natalità . I Giardini erano un luogo sociale come è oggi Capodimonte, ma non ancora il museo».

Direttore, intanto Capodimonte riparte con la donazione di Lia Rumma. Che valore ha per il museo e quando sarà aperta al pubblico?
«Si tratta di capolavori che documentano ai massimi livelli l’arte povera e la transavanguardia e che arricchiscono la collezione di Capodimonte, che nel 1978 è stato il primo museo di arte antica ad ospitare una........

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