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«Lissner, Corte Costituzionaleha stabilito che il Governo hacompiuto un abuso di potere»

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27.07.2024

Parla uno degli avvocati del pool difensivo del sovrintendente

Due sovrintendenti, il teatro lirico più antico del mondo divenuto scenario di un agone politico, un decreto legge dichiarato alla fine «incostituzionale». Quello di Stéphan Lissner, sovrintendente francese a capo del San Carlo, poi rimosso per fare spazio a Carlo Fuortes con «una norma ad hoc dal Governo» e reintegrato dal Tribunale del Lavoro, è diventato un caso, soprattutto ora che la Corte Costituzionale ha stabilito l’uso abnorme del decreto legge per legiferare al posto del Parlamento. Una questione complicata, che proviamo a spiegare con l’aiuto dell’avvocato Giulio Enea Vigevani, professore di diritto costituzionale a Milano Bicocca, nel pool difensivo di Lissner insieme con gli avvocati Claudio Morpurgo e Pietro Fioruzzi, che si è avvalso anche dell’aiuto della giurista Francesca Biondi, della Statale di Milano.

Avvocato, ci spiega bene il caso Lissner?
«Nasce dalla volontà del Governo nel 2023 di cambiare l’ad Rai Carlo Fuortes che fece sapere che si sarebbe dimesso solo se avesse avuto in cambio la sovrintendenza di uno dei due grandi teatri lirici italiani: La Scala o il San Carlo. Al Massimo napoletano si aprì una prospettiva, nonostante il sovrintendente Lissner avesse tutte le carte in regola........

© Corriere del Mezzogiorno


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