Marco D'Amore: «Le destre? Tornare al passato mi spaventa»

L’attore e regista ha presentato «Caracas» all’Ischia Film Festival: «Servillo? Non capita a tutti di dirigere il proprio maestro»

Regista, attore e sceneggiatore. Sono i ruoli che Marco D’Amore, ospite del 22° Ischia Film Festival, riveste nel suo ultimo film, «Caracas», in gara nella sezione «Best of» della rassegna al Castello Aragonse. Una seconda triplice prova artistica, dopo il successo ottenuto nel 2019 con «L’immortale», con cui D’Amore ha vinto il Nastro d’Argento come miglior regista esordiente, fornita in un film ispirato al romanzo «Napoli ferrovia» di Ermanno Rea.
D’Amore indossa i panni del protagonista Caracas, estremista di destra convertitosi all’Islam, al quale fa il paio Giordano, scrittore di fama alle prese con i propri fantasmi, interpretato da Toni Servillo. «Non capita a tutti di dirigere il proprio maestro», racconta il regista. Servillo è stato infatti il mentore di D’Amore, fin dalle sue prime prove teatrali. E il rapporto tra i due è amabilmente «pudico», stando ancora alle sue parole. D’Amore si dichiara inoltre fan di Ermanno Rea e Pino Daniele. E svela che dopo essere stato un «nomade in cerca di ispirazione dai 18 ai 30 anni», ha deciso di tornare a vivere........

© Corriere del Mezzogiorno