Una tazzina di felicità

Il paventato aumento del costo del caffè e i possibili riflessi sui costumi di Napoli

I vizi, si sa, costano. Ma per un napoletano, che viva in città o che abiti altrove poco importa, il caffè non lo si può considerare tale. Piuttosto è un rito, tanto meglio se collettivo, condiviso con altri al bancone del bar. Perciò leggere le parole pronunciate da Cristina Scocchia, capoazienda di Illycaffè, che ipotizza entro un breve lasso di tempo il costo della tazzulella 'e cafè a due euro, è stato come un fulmine a ciel sereno.Â

Non solo e non tanto per l’aumento di alcune decine di centesimi, che comunque inciderebbero non poco sulle tasche dei tanti che nella metropoli partenopea sono costretti a fare i conti con redditi spesso molto esigui. Ma perché chi è nato e chi vive all’ombra del Vesuvio, più volte al giorno va al bar per consumare il suo caffè: quando può in compagnia, di un cliente, di un amico, di un familiare, dell’avventore occasionale, e lo offre sempre con spontaneitÃ........

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