Dal turismo al decoro urbano, Napoli impari a gestire meglio il successo

Le riflessioni di Raffaele Cercola, apparse su questo giornale nei giorni scorsi, hanno riportato al centro una questione decisiva: Napoli e la Campania possiedono asset straordinari, ma non ancora inseriti in una strategia capace di trasformarli in competitività reale. Un richiamo ripreso anche da Valentina Della Corte nel suo contributo alla discussione, in cui sottolinea l’urgenza di un approccio integrato tra turismo, infrastrutture, formazione e governance. È esattamente il nodo su cui, come Unione Industriali, insistiamo da tempo: non basta avere potenziale, occorre metterlo a sistema.

Napoli sta vivendo un’attenzione internazionale senza precedenti, ma il successo diventa fragile quando non è governato. La città è la porta di un sistema metropolitano unico – Pompei, Capri, Sorrento, l’area vesuviana e quella flegrea, Ischia e Procida – che però deve fare i conti con infrastrutture spesso insufficienti. La Circumvesuviana continua a soffrire ritardi e soppressioni, i collegamenti marittimi mostrano criticità, isole e centro storico vivono quotidianamente l’impatto del mordi e fuggi.
Per questo serve un vero salto di qualità nelle politiche di trasporto e mobilità. La rete metropolitana deve essere finalmente completata e resa pienamente operativa, il sistema dei collegamenti regionali necessita di investimenti strutturali, e l’accessibilità alle aree turistiche deve essere progettata con una visione metropolitana, non frammentata. Solo un sistema dei trasporti moderno permette di trasformare i flussi in valore, e non in pressione.

Il turismo non basta. L’area metropolitana ospita poli manifatturieri di eccellenza che chiedono politiche industriali stabili e........

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