Rapporto choc dell'Anaao. Allarme di Zuccarelli: «Futuro da brividi». Il 25% insegue il privato

Negli ospedali campani sarà il deserto. Secondo i dati dell’ultimo report dell’Anaao Assomed, il 72% dei medici che lavorano nella sanità pubblica ha pensato di licenziarsi, di questi il 25% per andare a lavorare in strutture private. Le percentuali mostrano come la sanità pubblica, soprattutto in realtà già fragili come quella campana, non è più capace di attrarre le professionalità , spingendo i medici a scegliere le più comode e meglio retribuite posizioni del privato. «Quella a cui stiamo assistendo — afferma Bruno Zuccarelli, segretario campano Anaao Assomed — è una manovra a tenaglia che, tra tagli e devolution, avrà come inevitabile conseguenza la desertificazione del sistema sanitario pubblico nelle regioni meridionali. I migliori talenti, i giovani, saranno tutti incentivati a trasferirsi nelle regioni del Nord, dove gli stipendi saranno ben più alti e le condizioni di lavoro molto migliori che al Sud. Lavorare negli ospedali e nelle strutture sanitarie pubbliche delle regioni meridionali, con il continuo rischio di aggressioni, sotto stress e senza mezzi a disposizione, sarà un ripiego. Il Paese sarà spaccato con un’assistenza pubblica che al Sud sarà da brividi».

I giovani medici, secondo i dati del report, sono i meno incentivati a fermarsi nel pubblico in Campania. «La sanità non è più attrattiva per molti motivi — spiega Antonio De Falco, segretario regionale della Cimo, confederazione italiana medici ospedalieri —. Specializzazioni che prima erano gratificanti oggi non lo sono più. Mi chiedo perché mai un giovane dovrebbe lavorare in pronto soccorso con orari impossibili che significano sacrificare la propria vita senza neanche poter svolgere in maniera adeguata la propria funzione. Infatti vanno al Nord, all’estero o nel privato dove hanno retribuzioni migliori e sono professionalmente gratificati». Non è un caso che molti concorsi per i Pronto soccorso campani vadano deserti. In Campania a pesare sulla fuga dei medici verso il Nord, l’estero e il privato è anche un decennio di commissariamento del sistema sanitario che ha significato il blocco delle assunzioni.Â

«È inutile puntare a nuove strutture come le case di comunità se poi non ci sono i medici per farle funzionare — dice De Falco —. In Campania il commissariamento ha significato avere i conti in ordine facendo fare ai medici turni massacranti. L’ospedaliero che alle 14 dovrebbe smontare e che invece riceve l’ordine di servizio di andare in Pronto soccorso perché non c’è personale, rischia il burn out . A queste condizioni è normale che chi lavora nel pubblico in Campania guarda al privato e che i giovani fuggono all’estero o al Nord». La fuga al Nord, per anni è stata quella dei pazienti, oggi è quella dei camici bianchi che, come in ogni mercato, seguono le migliori condizioni di vita e di lavoro: le retribuzioni più alte del privato e i sistemi sanitari del Nord, che possono spendere senza dover sottostare ad alcun piano di rientro finanziario. Condizioni che rendono ancora più forti le diseguaglianze tra sanità pubblica e privata e più ampio il divario tra Nord e Sud. Un divario sul quale peserà l’autonomia differenziata che farà della minore contribuzione locale della Campania un altro fattore di indebolimento del nostro sistema sanitario locale.

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21 aprile 2024

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Campania, fuga dalla sanitàpubblica: «Il 72 per cento deimedici è pronto a licenziarsi»

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21.04.2024

Rapporto choc dell'Anaao. Allarme di Zuccarelli: «Futuro da brividi». Il 25% insegue il privato

Negli ospedali campani sarà il deserto. Secondo i dati dell’ultimo report dell’Anaao Assomed, il 72% dei medici che lavorano nella sanità pubblica ha pensato di licenziarsi, di questi il 25% per andare a lavorare in strutture private. Le percentuali mostrano come la sanità pubblica, soprattutto in realtà già fragili come quella campana, non è più capace di attrarre le professionalità , spingendo i medici a scegliere le più comode e meglio retribuite posizioni del privato. «Quella a cui stiamo assistendo — afferma Bruno Zuccarelli, segretario campano Anaao Assomed — è una manovra a tenaglia che, tra tagli e devolution, avrà come inevitabile conseguenza la desertificazione del sistema sanitario pubblico nelle regioni meridionali. I migliori talenti, i giovani, saranno tutti incentivati a trasferirsi nelle regioni del Nord, dove gli........

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