La lettera I cardinali? Mani unite e piedi nudi
Occhi alti, mani unite, piedi nudi. Cioè lo sguardo allungato sulla paternità misericordiosa di Dio, Padre che perdona l’uomo e lo ama alla follia malgrado la sofferenza patita da Suo Figlio. E poi preghiera incessante per cercare senza stancarsi mai la volontà del Signore. E passo di pellegrino, che pur nella sua ricerca d’infinito, anzi proprio perché impegnato in quel cammino, non esita a fermarsi davanti alle sofferenze del mondo. Mai come oggi il Papa si è affidato alla profondità in qualche modo mistica della poesia, per raccontare il suo modello di servizio alla Chiesa. La lettera, brevissima, inviata ai 21 prossimi nuovi cardinali, è infatti una fotografia, per certi versi un selfie, della comunità credente sognata da Francesco, dove il titolo di “servo” deve «offuscare sempre più quello di eminenza». Chiesa povera per i poveri, come disse a inizio pontificato, sull’esempio di quel patto delle catacombe firmato, pochi giorni prima........
© Avvenire
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