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Analisi Meno tasse alle famiglie, in Francia si fa così. Ed è ora di imparare

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08.10.2024

Una famiglia al parco - ImagoEconomica

Quando ci lamentiamo per i treni che si rompono o non arrivano, i pronto soccorso nel caos, i tempi biblici per fare un esame medico gratuito, le buche nelle strade, le scuole in pessime condizioni, oppure gli argini dei corsi d’acqua che non reggono l’impatto del cambiamento climatico dovremmo sempre tenere presente che esistono due ordini di responsabilità: il primo è riconducibile alla buona o cattiva gestione, e qui si possono chiamare in causa legittimamente i ministri, i governatori, gli amministratori locali, il livello di preparazione della burocrazia e del capitale umano di un territorio; il secondo è un po’ meno ampio, e porta diritto al tema delle risorse.

Il problema di fondo, se tante cose non vanno come vorremmo, è che non ci sono i soldi. Cioè non abbiamo i mezzi economici per fare funzionare bene ciò che in un Paese avanzato dovrebbe funzionare bene. Questo dovremmo ricordarlo, senza derogare agli sforzi per individuare le responsabilità politiche o gestionali, quando, ad esempio, parliamo di tasse da aumentare o da tagliare e di risorse per la manovra dell’anno. O di «sacrifici», termine usato di recente dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Ma perché non ci sono i soldi? Le ragioni sono molte, ma una delle principali riguarda il debito pubblico elevatissimo e la necessità di mantenere i conti pubblici sotto stretto controllo: per non aumentare troppo le tasse siamo costretti a tagliare molto le spese. Per fare un paragone, l’Italia ogni anno spende più del 4% della ricchezza che produce solo per pagare gli interessi sul debito, la Francia, che pure col debito oggi non sta benissimo,........

© Avvenire


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