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Mattia e il romanzo di fantascienza più interessante del prof

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20.12.2025
Le proteste degli studenti fanno sempre discutere, che siano gli universitari di medicina o i maturandi che si rifiutano di sostenere l’orale. Anche io, come prof, mi sono imbattuto nella mia carriera in diverse forme di protesta. Una delle più pittoresche, se così si può definire, fu quella di un mio allievo di quarta superiore, che fece infuriare un collega. Ricordo l’ingresso di quel docente in sala insegnanti: era furente e aveva ragione. Il ragazzo in questione era intelligentissimo, dotato di un elevato senso critico, ma a tratti anche duro, eccessivamente diretto; mai esplicitamente provocatorio, mai platealmente sgradevole, ma a volte scomodo o addirittura indisponente. Il collega raccontò l’accaduto. Stava spiegando e aveva notato che quell’allievo non seguiva. Lui, prof preparatissimo, molto deciso, appassionato, era subito intervenuto. L’allievo, che stava guardando sotto il banco, aveva alzato la testa. «Mattia, cosa stai facendo? Cos’hai lì sotto?». Mattia, sereno, aveva risposto: «Questo!». E aveva alzato un romanzo di fantascienza di Isaac Asimov. La sua naturalezza era riuscita a far restare il prof senza parole. Mattia aveva spiegato serafico: «Questo romanzo mi interessa più di quello che lei sta spiegando. Comunque studierò tutto sul libro, a casa, e nell’interrogazione prenderò un buon voto». Su quest’ultima affermazione non c’era alcun dubbio, dato che Mattia era uno degli studenti coi voti migliori della classe.Ne era seguita una sacrosanta sfuriata, ma Mattia non si era scomposto minimamente, difendendo la sua posizione: se riteneva un argomento irrilevante per la propria vita, riteneva di avere il diritto di ignorarlo. Mi sentii subito dalla parte del mio collega, provai fastidio io stesso. Mi innervosiva l’atteggiamento di Mattia: se ognuno dei suoi compagni si fosse comportato come lui, noi prof come avremmo potuto fare lezione? Eppure comprendevo che quella sua forma di contestazione, o forse........

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