I poeti e noi La storia di Tancredi e Clorinda parla della pace oltre le corazza
Tancredi battezza Clorinda, affresco di Johann Friedrich Overbeck con interventi del boemo Führich (1819-27), a Villa Giustiniani al Laterano, detta anche "Casino Massimo Lancellotti" o "Villa Massimo al Laterano" - Web
Nella Gerusalemme liberata, capolavoro del Cinquecento, il poeta Torquato Tasso riprende il tema, diffusissimo nella tradizione, della guerra santa. Il poema celebra infatti la prima crociata, con la quale i cristiani, capeggiati dall’impavido Goffredo di Buglione, riescono nel 1099 a riconquistare Gerusalemme, caduta in precedenza nelle mani dei musulmani. Inutile cercare tra queste pagine, zeppe di eventi meravigliosi e magia, una veridicità storica. Lo stesso Goffredo di Buglione celebrato dal Tasso nei suoi versi è assai diverso, dicono gli storici, da quello reale, personaggio di ben più modesta caratura.
Ciò che è interessante è invece vedere come, attraverso i secoli, torni un archetipo ancora oggi attuale: la battaglia contro l’infedele, il diverso che minaccia col suo stesso modo di vivere l’esistenza della nostra civiltà. L’umanità divisa in due blocchi: i buoni e i cattivi. I buoni che hanno Dio dalla loro parte, i cattivi che sono le schiere di Satana, incarnazione del male. L’incipit del poema è a tal proposito illuminante:
Canto l’arme pietose, e ’l Capitano
che ’l gran sepolcro liberò di Cristo.
Molto egli oprò col senno e con la mano;
molto soffrì nel glorioso acquisto:
E invan l’Inferno vi s’oppose; e invano
s’armò d’Asia e di Libia il popol misto.
Il Ciel gli diè favore, e sotto ai santi
segni ridusse i suoi compagni erranti.
Il Cielo dà il suo favore a Goffredo, al quale l’Inferno stesso si oppone attraverso gli infedeli. Si parla di uno contro di civiltà irriducibile. È una visione del mondo e della storia che periodicamente riemerge: si pensi all’11 settembre, agli attentati dell’Isis. Ma ciò vale anche per le guerre in corso: quante volte vengono descritte come una lotta del bene contro il male? Semplificando si trascura certo la complessità del reale: la geopolitica è ridotta a tifo da stadio, magari per ottenere consenso. Le persone perdono così la loro umanità, la loro individualità: prima che esseri umani, e pertanto unici e irripetibili, vengono........
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