I poeti e noi Catullo ci ricorda che il vero amore non separa cuore e cervello
Una coppia di fidanzati - .
Si intitola “I poeti e noi” la nuova serie di articoli a cura di Marco Erba, insegnante e scrittore. L’obiettivo: leggere le relazioni e l’attualità attraverso i versi più noti della letteratura italiana.
È possibile amare e odiare una persona allo stesso tempo? Leggendo i versi di Gaio Valerio Catullo, poeta latino del I secolo a.C., pare proprio di sì. La sua poesia forse più celebre, composta da sue soli versi, inizia con due verbi totalmente contrapposti: Odi et amo, ti odio e ti amo. Il poeta si rivolge a una donna, rivelandole il contrasto insanabile che lei suscita in lui. Sa che è un contrasto paradossale, impossibile, eppure lo vive e ne soffre. Non sa spiegare perché; ma, dice, è così.
Un giorno lessi e commentai in classe questa poesia. Notai che una delle mie allieve era rimasta profondamente turbata: aveva gli occhi lucidi, si era soffiata il naso più volte. Non avevo osato interpellarla, ma, alla fine della lezione, fu proprio lei ad attendermi in corridoio. Mi fissò negli occhi: era una ragazza di terza superiore molto decisa. «Prof», mi disse, «non si deve più permettere di leggere certe cose in classe!». Mi spiazzò. Capii che la sua era una provocazione, che voleva comunicarmi qualcosa di più profondo, ma sul momento non seppi cosa replicare. Me la cavai con le solite frasi fatte: «Ma come? Non possiamo non leggere Catullo! È uno degli autori più importanti della letteratura latina, una pietra miliare nella storia della poesia d’amore, un autentico genio nell’esprimere l’interiorità umana…».
«No, prof» mi interruppe. «Lei non può capire. Questa poesia mi devasta. Questa poesia parla di me. Come fa uno che è morto secoli fa a dire ciò che io non riesco a esprimere?». Quasi mi commossi: «È la magia della letteratura» risposi. «Sarà. Ma è straziante. Le parole di Catullo mi distruggono dentro. Non so se lei conosce il mio ex. Mi ha sempre trattata male, mi ha mancato di rispetto, mi ha calpestata in ogni modo. Io lo detesto, la mia stima per lui è zero, forse le odio pure. E poi… poi lo vedo passare in corridoio e mi sciolgo; sento una........
© Avvenire
visit website