Luna e stelle “dentro” la Natività: anche il creato adora

La notte è un sipario cupo e misterioso, ma non del tutto cieco: nel cielo, una Luna sproporzionata, rotonda e accecante come un sole travestito, domina la scena. È un astro che non obbedisce alle leggi naturali, un simbolo che si fa corpo, quasi un presagio. Siamo nel 1511, e mentre Albrecht Altdorfer dipinge questa “Natività”, in Europa si respira un’aria nuova: Copernico in quegli stessi anni sta elaborando i primi calcoli che porteranno, pochi decenni dopo, alla rivoluzione eliocentrica; a Norimberga le mappe celesti si arricchiscono di nuove misurazioni; è il tempo in cui l’universo smette di essere considerato immobile e inizia a vibrare di forze invisibili, un tempo in cui la volta celeste si apre ad ipotesi, anzi vertigini e nuove cosmologie. È notte, eppure la notte non è come tutte le altre.La scena si svolge dentro un rudere, un edificio cadente, mura di mattoni sconquassati, travi spezzate, finestre come occhi ciechi che guardano verso il nulla. Un luogo di rovina e desolazione, un guscio svuotato che pare un........

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