Editoriale Ci sono due Americhe che non si parlano (e questo peserà sul voto)
Il 5 novembre forse sapremo chi avrà vinto la lunga corsa alla Casa Bianca. Diciamo forse, perché il risultato elettorale non è del tutto garantito né dal riconoscimento del verdetto delle urne né dal moto di rivolta che si potrebbe innescare in caso di sconfitta di Donald Trump.
Parafrasando T.S. Eliot e l’incipit de La terra desolata, il suo lancinante poema scritto cent’anni fa, verrebbe da dire: “Novembre è il più crudele dei mesi”. Ma non tanto per l’incertezza di una campagna elettorale che fino all’ultimo ha visto appaiati di stretta misura i due concorrenti con l’effetto di far precipitare dal podio la pseudo-scienza dei sondaggi, quanto perché nella rissosa battaglia per aggiudicarsi lo Studio Ovale si sono viste due Americhe, queste sì ben distinte e crudelmente indifferenti e ignare l’una dell’altra: l’America di Kamala Harris e Donald Trump e l’America degli americani.
La prima è stata letteralmente manipolata e inghiottita dal denaro, con una spesa complessiva di almeno 16 miliardi di dollari (miliardi, non milioni) offerti dai “donors” (i donatori) ai due........
© Avvenire
visit website