Analisi Russia, Turchia, Iran, Israele: la “teoria del domino” per capire cosa succede
l raid jihadista su Aleppo, l’incursione dei bombardieri russi sulla città, la fiammata improvvisa che dalla Turchia si propaga alla Siria non sono fatti casuali, bensì perfettamente iscrivibili in quel “principio del domino” di cui ora parleremo. E soprattutto di quel nuovo “teatro” che è diventato il Medio Oriente. Un tempo il “teatro” per antonomasia era l’Europa. Era lì che America e Unione Sovietica avevano stabilito di affrontarsi in caso di duello nucleare. Il “teatro” eravamo noi, a ovest del Patto di Varsavia la Nato schierava i missili Pershing e Cruise, mentre Mosca allineava i suoi SS-20 alle spalle della strabordante armata di carri armati T-72 pronti a invadere l’Europa. La guerra per fortuna non ci fu. L’equilibrio nucleare l’aveva tenuta lontana. Oggi però il “teatro” non è più soltanto quello europeo. Ce ne sono svariati, da quello indopacifico a quello del Mar Cinese Meridionale a ridosso di Taiwan, da quello russo-ucraino a quello che più di tutti ha preso in questi ultimi mesi la palma della zona più calda del Pianeta, quello mediorientale.
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