La lettera Italia-Israele, sì o no al patrocinio? «Il vero avversario è la guerra»
Gli azzurri in allenamento a Coverciano verso Italia-Israele di Udine - Ansa
Lunedì 14 ottobre lo stadio di Udine ospita la partita di calcio tra le nazionali di Italia e di Israele, valevole per la Nations League. Attorno alla partita si è però accesa una polemica legata al patrocinio istituzionale alla gara: chiesto dalla Feder-Calcio (Figc), negato dal Comune, concesso dalla Regione. Il sindaco Alberto Felice De Toni (centrosinistra) ha spiegato la sua decisione col fatto che si sarebbe trattato di una «scelta divisiva » aggiungendo di pensare piuttosto a una «iniziativa di pace». Il governtatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga (centrodestra) ha replicato che «non deve esserci spazio per alcun tipo di discriminazione». A proporre che questa diventi un’occasione di dialogo su una vicenda come quella mediorientale nella quale scorre già troppo odio è Rondine-Cittadella della Pace, che con il suo presidente e fondatore Franco Vaccari prende posizione sulla vicenda cogliendo i segnali di un possibile confronto. Lo fa con questa lettera aperta inviata tramite Avvenire al ministro dello Sport Andrea Abodi, al presidente Fgci Gabriele Gravina, al sindaco, al presidente della Regione e a tutti gli «enti sociali, economici, culturali educativi e religiosi del territorio di Udine».
Apprezziamo e stimiamo la richiesta di incontro e di collaborazione con Rondine lanciata dal sindaco di Udine Felice De Toni. Sono convinto che l’obiettivo sia........
© Avvenire
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