Una casa che “crolla”? Delpini e l’esame di coscienza che Milano deve saper fare
Dall’euforia allo scoramento è un attimo. Milano sembra aver archiviato il clima entusiastico conosciuto dopo l’Expo 2015, quando tutto sembrava possibile, e molto si faceva per attirare investimenti, lavoro, giovani in cerca di futuro. Un decollo verticale come i suoi nuovi grattacieli, per uno sviluppo che però ha lasciato indietro troppi “nuovi esclusi”, chi prova a restare aggrappato al treno della crescita ma a un certo punto non ce la fa. E adesso la metropoli che con le Olimpiadi invernali si accinge ad affrontare un altro potenziale punto di svolta si accorge di avere il fiato corto, che non sa cosa sta diventando, e che la voce dei “perdenti” si va facendo insostenibile per un “cuore in mano” che non ci sta a essere solo proverbiale.L'arcivescovo pronuncia il Discorso alla Città Chi ha ormai ben presente questa stonatura sullo spartito del successo non è perciò rimasto sorpreso dal tono alto e severo del Discorso alla Città che........