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La mobilitazione sui social In Afghanistan zittite le donne: le resistenti senza voce

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30.08.2024

«I taleban possono provare a ridurci al silenzio con le loro leggi, ma non possono prendere le nostre voci. Noi scriveremo, leggeremo. E resisteremo. Le nostre ferite diventeranno poesie, e la nostra sofferenza si trasformerà in canto eterno».

È uno delle centinaia di messaggi lanciati sui social in questi giorni, firmato su X dalla poetessa afghana in esilio Shafiqa Khpalwak. Sono – siamo - tutte sorelle delle resistenti che a Kabul come ad Herat, a Mazar-i Sharif come a Jalalabad sono costrette a piegarsi agli spietati diktat degli studenti coranici. Sono – siamo – tutte sorelle di coloro che necessariamente scendono a compromessi con la realtà nera che è toccata loro in sorte ma tentano con la disperazione nel cuore di non compromettere sé stesse né i progetti che cullavano da bambine. In Afghanistan alle donne da tre anni è vietato esistere alla luce del sole.

L’ultimo decreto, una sorta di riepilogo in 35 articoli di tutto ciò che rende le donne - e per alcuni aspetti anche gli uomini - prigioniere nelle proprie case e nel proprio corpo,........

© Avvenire


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