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Celebrazioni Noi, principianti della santità, in equilibrio tra memoria e profezia

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02.11.2024

L’immaginario contemporaneo è abitato da storie di persone che muoiono senza accorgersene e che rimangono sospese in uno spazio di mezzo, un po’ mescolandosi ai vivi e un po’ replicandone le vicende. A volte riescono a interferire, più spesso si limitano al ruolo di spettatori esterrefatti. È un dispositivo ormai consolidato, che ha i suoi riferimenti principali nel film Il sesto senso di M. Night Shyamalan, arrivato nelle sale nel 1999, e nella serie televisiva Lost, la cui prima stagione risale al 2004. Tutto il primo quarto del XXI secolo, insomma, si pone sotto il segno di una ricorrente fantasia purgatoriale, che negli ultimi anni si contamina sempre più spesso con le suggestioni provenienti dalla fisica quantistica.

Del resto, la congettura classica sullo stato di sovrapposizione presuppone proprio l’impossibilità di distinguere tra vita e morte. In definitiva, che dentro la scatola ipotizzata da Schrödinger ci finisca un gatto oppure un’intera famiglia (come accade nella serie tv Dark Matter) è davvero una questione di dettaglio. Fantasia........

© Avvenire


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