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Il maschilismo di oggi non è gridato: è sussurrato. E’ il più pericoloso

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«Sei così bona… perché dovresti intraprendere questa carriera?».
È la frase che mi sono sentita rivolgere quando ho detto di voler diventare ispettore di polizia. Un commento che, dietro il sorriso di chi lo pronunciava, nascondeva un messaggio preciso: la mia ambizione ridotta al mio aspetto fisico. Come se una donna curata, che tiene alla propria immagine, non potesse scegliere un lavoro in cui contano competenze, lucidità e responsabilità più che il mascara. La risposta, in realtà, è semplice: può farlo. Può eccome.
Il problema non è la donna: è l’uomo medio che ancora fatica a immaginarla fuori dal ruolo di corpo da guardare. Commenti come questo, camuffati da complimenti, servono solo a riprodurre lo stesso schema: ridurre la donna al suo involucro, perpetuare un’idea patriarcale che ancora oggi circola dappertutto, anche quando si traveste da ironia.
E non finisce qui. Perché ciò che sentiamo nella vita di tutti i giorni è solo la superficie. Ricordo bene un episodio: il giorno del concorso per Vice Ispettore della Polizia di Stato, qualcuno mi disse, con aria di scherno: «Tu hai studiato… o hai pensato solo a pettinarti la chioma?». Un’aula che avrebbe dovuto essere il tempio del merito si trasformò nell’ennesimo tribunale sul mio aspetto. Non era una battuta: era un modo per ricordarmi che, prima delle mie competenze, sarei stata giudicata per i capelli, per il corpo, per l’immagine. Quell’ironia velenosa non colpisce solo me: svela un pregiudizio antico, quello che trasforma l’ambizione in presunzione, lo studio in vanità, il desiderio di carriera in un tradimento del ruolo “naturale” assegnato alle donne.
Ed è proprio questo il punto: se persino nelle istituzioni – quelle che dovrebbero garantirci diritti e sicurezza – il maschilismo resta così radicato, significa che il problema è strutturale. L’istituzione che dovrebbe emanciparci è spesso la prima a incatenarci.
Per questo è fondamentale partire dalle parole. La violenza contro le donne non inizia con un pugno: comincia con un commento che........

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