Quindici capitoli introdotti da altrettante citazioni di autori che gli sono cari (da Thomas Mann a Hannah Arendt, da Emmanuel Lévinas a Milan Kundera, da Paul Valéry a Elias Canetti), e di almeno uno sorprendente: il Paul McCartney di Yesterday. Ancora fresco di stampa (è apparso nel dicembre scorso), Pêcheur de perles, ultimo libro di Alain Finkielkraut, riprende i temi che da sempre appassionano il filosofo che dal 2014 integra l’Accademia francese.
Lui stesso li enumera nella quarta di copertina: «L’esperienza dell’amore, la morte, le manifestazioni della civiltà, il destino dell’Europa, la fragilità dell’umorismo, il mondo come va e soprattutto come non va». Struggente il capitolo che racconta l’amore per la moglie Sylvie, commovente quello sulla sua mancanza di speranza davanti alla morte, orgoglioso quello sulla nostalgia, stato d’animo che con toni di irrisione gli rimproverano i progressisti. A dar retta a quanto scrive nel prologo, si tra...
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