Liberarsi del superfluo per cogliere il nucleo della vita nella suprema semplicità delle piccole cose.

Ne è convinta la Natalia Abbascià, violinista e cantautrice jazz ruvese di casa a Ferrara, che ha scoperto questa verità in una delle liriche vernacolari del compianto Pietro Stragapede.

Colpita dal profondo messaggio racchiuso in pochi versi, Natalia ha deciso di ammantarli con la musica e con il solo violino e la sua voce ha dato vita a Picche cause, dal titolo della poesia di Stragapede che fa parte della silloge ‘Nzia mé (Edizioni Cofine), pubblicata nel 2019.

«Picche cause nasce per caso – ci racconta – verso aprile 2023, mentre stavo svolgendo delle ricerche sulle poesie in dialetto ruvese. Era anche un periodo della mia vita in cui sentivo l’esigenza di riconquistare più “leggerezza”. Ho scoperto la silloge ’Nzia-mè di Stragapede dal sito “Poeti del Parco” e, leggendo alcune poesie della raccolta, sono rimasta affascinata appunto da Picche cause che racconta come per vivere ci vogliono poche cose: la luna, un libro, la chitarra, la pioggia, il pane, il vino, i sogni e i ricordi e niente più».

E proprio per rendere omaggio all’anelito di leggerezza che Natalia decide di occuparsi degli arrangiamenti, musicando i versi solo per voce e violino, suonato non con l’archetto ma pizzicandone le corde. Con voce pura e ritmo sincopato, dà una versione inedita della poesia vernacolare di Stragapede. Un progetto speciale che ha entusiasmato la signora Angela e Giuseppe, moglie e figlio di Pietro Stragapede, i quali hanno incontrato Natalia, commossi per l’omaggio a Pietro.

«Mi hanno accolta come una di famiglia e mi hanno dato la possibilità di esplorare l’arte di Pietro in totale libertà» confida Natalia che dichiara di avere «il coraggio di vivere solo di musica» perché segue il cuore. Dopo un tour, questa estate, con Le Scat Noir – formato da lei, Ginevra Benedetti e Sara Tinti – si sta occupando di un altro progetto di musica antica e dialettale. La affascina la musicalità delle radici.

Picche cause darà il titolo a un disco in cui saranno contenuti brani in dialetto salentino, canzoni composte Natalia in italiano e in inglese, una cover di Madonna. «Un progetto di nicchia in cui Picche cause risalterà in modo particolare perché, come mi hanno confidato amici di Ferrara e non solo, anche se il dialetto ruvese non è comprensibile, il brano ha una forza potente perché riconduce alle mie radici. E io lo sento mio anche perché credo sia fondamentale riassaporare i tempi lenti, la natura e le piccole gioie della vita».

Cambiare il mondo è un po’ difficile, aggiunge, ma lei intende rendere partecipi tutti del chiaro messaggio di Pietro Stragapede. «Picche cause termina con una frase che mi ha accompagnato e sostenuto per tutto il 2023: “Se la vita la riempi di cose , diventa essa stessa una cosa”. Per questo auguro a me e a tutti un 2024 fatto di essenziale».

domenica 14 Gennaio 2024

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Giovanna Adessi

1 giorno fa

Scoperta grazie a questa canzone, Natalia ha davvero talento, tanta musicalità e creatività. Spero di ascoltarla dal vivo quanto prima.

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“Picche cause”, la voce e la musica di Natalia per la poesia di Pietro Stragapede Video

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17.01.2024

Liberarsi del superfluo per cogliere il nucleo della vita nella suprema semplicità delle piccole cose.

Ne è convinta la Natalia Abbascià, violinista e cantautrice jazz ruvese di casa a Ferrara, che ha scoperto questa verità in una delle liriche vernacolari del compianto Pietro Stragapede.

Colpita dal profondo messaggio racchiuso in pochi versi, Natalia ha deciso di ammantarli con la musica e con il solo violino e la sua voce ha dato vita a Picche cause, dal titolo della poesia di Stragapede che fa parte della silloge ‘Nzia mé (Edizioni Cofine), pubblicata nel 2019.

«Picche cause nasce per caso – ci racconta – verso aprile 2023, mentre stavo svolgendo delle ricerche sulle poesie in dialetto ruvese. Era anche un periodo della mia vita in cui sentivo l’esigenza di riconquistare più “leggerezza”. Ho scoperto la silloge ’Nzia-mè di Stragapede dal sito “Poeti del Parco” e, leggendo alcune poesie della raccolta, sono rimasta affascinata appunto da Picche cause che racconta come per vivere ci vogliono poche cose: la........

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