Le immagini di una donna sanguinante su un campo di calcio hanno tirato fuori i pregiudizi sessisti più atavici di tanti cosiddetti “sportivi”. Non è una novità ma duole ugualmente che nemmeno i segni rossi sul viso della guardalinee durante la partita Betis di Siviglia e l'Athletic Bilbao fermino l’istinto mascolino di chi pensa che l’unico posto della donna siano i fornelli e che quando si allontana dalle pentole immancabilmente le capiti qualcosa quasi se l’andasse a cercare. I campi di calcio durante le partite, quando l’agonismo è alle stelle, sono disseminati di sangue per i ricorrenti incidenti tra i giocatori e mai si sono levate voci per invitare qualcuno a starsene a casa, anzi quasi sempre nasce spontanea la solidarietà per chi si è fatto male. A patto che sia uomo! Se chi subisce l’incidente è donna la storia cambia! Di seguito alcuni commenti apparsi sotto le prime foto di Guadalupe Porras ferita:“La donna dovrebbe stare a casa a fare la sfoglia”; “In cucina al massimo si tagliava un dito”; “Ora vai a cucinare qualcosa ai bambini a casa, non è lavoro per te”. A questi commentatori che, immagino si sarebbero astenuti dall’esprimersi su immagini al maschile, sarebbe opportuno consigliare di aggiornarsi sulle cause dell’incidente perché potrebbero, anzi dovrebbero, rimangiarsi quanto scritto visto che a causare il brutto impatto con la telecamera è stato un operatore televisivo che era entrato in campo per riprendere l’entusiasmo di un giocatore; nell’uscire incautamente senza guardarsi intorno, il cameraman non ha colto la corsa di colei che stava facendo il proprio dovere ed ha causato colpevolmente lo scontro costato tanta sofferenza alla guardalinee. Ai commentatori sessisti, accuratamente oscurati dalle fonti come se non avessero loro stessi scelto di rendere pubblico il loro pensiero, va il nostro invito ad approfittare, insieme a tutti, per rendersi conto che siamo nel 2024 e che le donne non hanno niente più da dimostrare qualora ne avessero avuto mai bisogno. Tra l’altro, se si potessero immaginare altre reazioni di questi commentatori ma, in generale di moltissimi tifosi del gioco calcio, per esempio qualora la loro squadra del cuore perdesse per un’eventuale “colpa” dell’arbitro, ci ritroveremmo sicuramente di fronte alla classica aggettivazione “ Figlio di ….”. Anche in questo caso, in base ad esperienze reiterate per tutti non è astruso ipotizzare che la colpa verrebbe attribuita alla mamma del giudice di gara, una donna, appunto!

QOSHE - Quando la donna aggredita non riceve solidarietà - Teresa Del Prete
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Quando la donna aggredita non riceve solidarietà

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29.02.2024

Le immagini di una donna sanguinante su un campo di calcio hanno tirato fuori i pregiudizi sessisti più atavici di tanti cosiddetti “sportivi”. Non è una novità ma duole ugualmente che nemmeno i segni rossi sul viso della guardalinee durante la partita Betis di Siviglia e l'Athletic Bilbao fermino l’istinto mascolino di chi pensa che l’unico posto della donna siano i fornelli e che quando si allontana dalle pentole immancabilmente le capiti qualcosa quasi se l’andasse a cercare. I campi di calcio durante le partite, quando l’agonismo è alle stelle, sono disseminati di sangue per i ricorrenti incidenti tra i........

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