Sanremo fa boom. E il riferimento all’allarme bomba dei giorni dell’esordio è puramente “causato”. L’effetto Amadeus + Fiorello (nella formula “ci sono, non ci sono”) è una fulminante detonazione catodica. E porta i suoi devastanti effetti fin dentro il cuore della concorrenza. A destare scalpore non sono soltanto i numeri assoluti, quanto l’annullamento sistematico di chiunque ambisca a una qualsiasi contro-programmazione, fatalmente ridotta al punto percentuale. Mediaset tocca minimi storici mai sfiorati in precedenza (chiedere a Bianchina Berlinguer); i poli “altri” - a cominciare da La7 - spariscono di scena, come letteralmente depennati dalle ricerche dell’Auditel. Il rituale codificato da Amadeus non prevede cessioni e debolezze. Il condottiero ha messo a lievitare un’edizione fragrante. Fatta di canzoni (in larghissima parte) di buona qualità. Di intervalli della narrazione sonora volti a pizzicare ogni corda: da quella più languida alla sorridente. In un’altalena di sentimenti che asseconda la fluidità dell’opera: talora corale, armonica, trascinante; talaltra compunta, asciutta, catatonica fino al baudiano “Ecco a voi” (e non si tratta affatto dei passaggi peggiori: abilmente contrappuntati nell’utilità di tirare il fiato per riqualificare la ripartenza). Il vero piatto forte, però, restano le canzoni in gara. Con il fiero propellente che giunge dalle accelerazioni del Sud e della “nuova” Napoli. Il rock di Loredana è potente, al punto di meritare, sabato, il gradino più alto; Geolier ridisegna e rinnova senza timore (e per l’ennesima occasione) il linguaggio sonoro partenopeo, affastellando suoni e versi in un amalgama che strapperebbe il sorriso sornione di Zio Pino («Guagliò - rimbrottò un tempo il vostro cronista - guardati da chi è capace di ascoltare musica senza se movere»); The Kolors armonizzano un tormentone immediato e gaudente, già da stamane vincitore assoluto nell’high rotation radiofonico; e poi, ancora, Big Mama e una Angelina Mango capace di calamitare l’intero Ariston con la sua cumbia rotolante. Tutta “roba” di prima qualità, selezionata da Ama-deus ex machina, determinato a lasciare la sua impronta in riviera, mutando il Festivalone della noia mortale (quante volte, nel passato il lamento: non finisce mai!) in un gioioso gioco sonoro, che non conosce il senso della parole fine. Ecco: poste queste premesse (con la poderosa aggiunta dei dati Auditel, tintinnante moneta contante degli spot) qualcuno crede davvero che il condottiero sarà lasciato libero di andare? Come minimo, dovrà accettare il ruolo (significativo adesso come mai prima) di direttore artistico della kermesse: magari in uno scambio di maglie con Fiorello, fin qui troppo recalcitrante quando gli si chiede di immolarsi in prima serata.

QOSHE - Sanremo chiama, Napoli risponde. Ed è boom di ascolti - Massimo Maffei
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Sanremo chiama, Napoli risponde. Ed è boom di ascolti

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08.02.2024

Sanremo fa boom. E il riferimento all’allarme bomba dei giorni dell’esordio è puramente “causato”. L’effetto Amadeus Fiorello (nella formula “ci sono, non ci sono”) è una fulminante detonazione catodica. E porta i suoi devastanti effetti fin dentro il cuore della concorrenza. A destare scalpore non sono soltanto i numeri assoluti, quanto l’annullamento sistematico di chiunque ambisca a una qualsiasi contro-programmazione, fatalmente ridotta al punto percentuale. Mediaset tocca minimi storici mai sfiorati in precedenza (chiedere a Bianchina Berlinguer); i poli “altri” - a cominciare da La7 - spariscono di scena, come letteralmente depennati dalle ricerche dell’Auditel. Il........

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