Grande attesa per le regionali italiane, ma non minore per il voto europeo. Che strada prenderà quest’ultimo, lo si saprà durante l’election day deciso da Palazzo Chigi per il pomeriggio di sabato 8 giugno e per la mattinata di domenica 9. Scelto questo primo weekend estivo, con le scuole chiuse, “nella speranza di portare alle urne più italiani possibile”. Si avranno nelle mani schede per l’Unione Europea, per (forse) 5 Regioni italiane, per numerose Amministrazioni comunali. Scelte che dovrebbero rafforzare le istituzioni democratiche e su cui, peraltro, incombe l’incubo dell’astensionismo degli elettori. L’auspicio è che si inverta la tendenza della disaffezione alla vita pubblica. *** PRIMO ASSAGGIO FRA POCHE SETTIMANE. Delle 5 Regioni che possono non attendere Giugno, due hanno già fissato la data: la Sardegna si rinnoverà il 25 e 26 febbraio, l’Abruzzo il 10 e l’11 marzo. Dura contesa, nel Centrodestra, per la conquista dell’isola. Salvini sparato per la conferma del governatore uscente Christian Solinas, la premier per la sua sostituzione con il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. Il vicepremier leghista non molla: chi ha gestito bene non si cambia. Ma Giorgia è ferma: il rinnovamento fa bene alla democrazia. Poi, all’improvviso, deflagra l’inchiesta della magistratura. Solinas deve rispondere di corruzione, colpito da sequestro di beni immobili. Porta spalancata per il cagliaritano Sindaco. Quasi patetica la retromarcia salviniana: si accetta il cambio non per l’inchiesta della magistratura, ma per non spaccare il Centrodestra…Nessuna questione particolare per le candidature in Abruzzo. Basilicata, Piemonte e Umbria hanno ancora un po' di tempo per decidere. *** L’AUTONOMIA CHE DIFFERENZIA E DIVIDE. Il progetto spinto dai leghisti Roberto Calderoli e Matteo Salvini raggiunge in Senato il “Giro di boa” (110 sì,64 no,3 astenuti). Per il Centrodestra l’Italia è più unita che mai, per l’opposizione una legge anti Risorgimento che spacca il Paese. L’immagine che gira è quella del treno: veloce la parte da Roma in sù, ferma sui binari quella da Roma in giù. Al momento del voto di Palazzo Madama, a destra spunta una bandiera della Serenissima; a sinistra si sventola il tricolore e si canta l’inno di Mameli (subito vi si aggiungono, forse a dispetto, i senatori della maggioranza). Notata l’assenza del presidente del Senato Ignazio La Russa di cui frequentemente si ricorda che non ha mai preso le distanze da Mussolini e fascismo. *** UNA STRADA NON BREVE. Ancora molti gli aspetti da verificare sul progetto leghista: i costi, le 23 materie tra cui scegliere quelle da gestire regionalmente, in piena autonomia. Poiché però non tutte le Regioni potranno scegliere tutte le 23 materie, il rischio è proprio quello di avere un’Italia col vestito di Arlecchino, in una confusione territoriale che coinvolge il Nord e il Sud del nostro Paese. Si ricorda che Salvini definì una “grande truffa” il progetto del Pd che prevedeva un’Autonomia ma insieme con il Senato delle Regioni. Da non sottovalutare l’emendamento voluto da Giorgia Meloni: il trasferimento delle funzioni alle Regioni sarà accordato solo dopo la determinazione dei Lep “nei limiti delle risorse disponibili in manovra”. Già annunciati ricorsi alla Corte Costituzionale e la richiesta di un referendum abrogativo. *** LE “MANI IN PASTA” DI SALVINI. Il vicepremier va in visita al pastificio Rummo di Benevento fondato nel 1846. Camice bianco e cuffietta, gira tra i reparti lodando efficienza e capacità produttiva del marchio famoso a livello internazionale. Dov’è, però, che l’eccellente pasta gli si “scuoce” fra le mani? Quando, in un impeto di propaganda elettoralistica, esalta “l’italianità e la qualità del prodotto alimentare nazionale”. Tutto questo, aggiunge, “alla faccia di quelli che vogliono la farina d’inseti, i vermi, i grilli e le cavallette; insomma, a quelli che a Bruxelles combattono la Dieta Mediterranea”. Da nessuna parte, in verità, risulta che a Strasburgo o a Bruxelles qualcuno abbia mai denigrato o osteggiato la Dieta Mediterranea che, dal novembre 2010, l’Unesco ha dichiarato “patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. Il valore di questo patrimonio testimoniato dagli studi di due ricercatori americani: Jeremiah Stamler e Ancel Keys morti uno a 102 anni e l’altro a 100.

QOSHE - Già dalle “prime regionali” il volto della nuova Europa - Ermanno Corsi
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Già dalle “prime regionali” il volto della nuova Europa

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30.01.2024

Grande attesa per le regionali italiane, ma non minore per il voto europeo. Che strada prenderà quest’ultimo, lo si saprà durante l’election day deciso da Palazzo Chigi per il pomeriggio di sabato 8 giugno e per la mattinata di domenica 9. Scelto questo primo weekend estivo, con le scuole chiuse, “nella speranza di portare alle urne più italiani possibile”. Si avranno nelle mani schede per l’Unione Europea, per (forse) 5 Regioni italiane, per numerose Amministrazioni comunali. Scelte che dovrebbero rafforzare le istituzioni democratiche e su cui, peraltro, incombe l’incubo dell’astensionismo degli elettori. L’auspicio è che si inverta la tendenza della disaffezione alla vita pubblica. *** PRIMO ASSAGGIO FRA POCHE SETTIMANE. Delle 5 Regioni che possono non attendere Giugno, due hanno già fissato la data: la Sardegna si rinnoverà il 25 e 26 febbraio, l’Abruzzo il 10 e l’11 marzo. Dura contesa, nel Centrodestra, per la conquista dell’isola. Salvini sparato per la conferma del governatore uscente Christian Solinas, la premier per la sua sostituzione con il sindaco di........

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