In questi giorni si parla molto della possibilità di un dispositivo di legge (Piano Casa) che consentirebbe (nelle intenzioni del proponente Salvini) di sanare una serie di piccoli abusi (dalla modifica di tramezzi interni alla realizzazione di soppalchi). Questa proposta, se approvata, consentirebbe la regolarizzazione di moltissimi immobili consentendone la immissione sul mercato immobiliare. L’opposizione ha iniziato a gridare allo scandalo accusando il governo di un’ennesima manovra in favore dei soliti furbetti. Senza addentrarmi in questa diatriba, come cittadino italiano e come ingegnere avverto solo in desiderio di un sorriso ironico e malinconico per una vicenda che assume i colori del più puro esoterismo italiano. Non ho sentito alcun politico fare un cenno ad alcuno dei precedenti condoni edilizi ammesso che siano a conoscenza delle problematiche ad essi legate. Prendiamo ad esempio la prima legge di condono edilizio varata nel lontano 1983. Questa legge prevedeva, nella sua formulazione originale, che, a seguito dell’esame della documentazione presentata, venisse concessa la licenza edilizia in sanatoria o che venisse decretato l’abbattimento del manufatto abusivo. Inoltre, per oltre 20 anni, è stata data la possibilità di vendere e comprare immobili abusivi con la sola presentazione della richiesta di condono e il pagamento delle relative oblazioni. Inoltre, sugli stessi immobili, venivano regolarmente concessi mutui per favorirne l’acquisto. Una percentuale superiore al 70% delle domande a suo tempo presentate è ancora in attesa di una risposta definitiva, pur essendo state nel corso degli anni presentate più volte integrazioni (con ulteriori richieste di contributi) in accordo a quanto richiesto da appositi decreti. È forse esoterica la richiesta che questa vicenda si chiuda dopo appena 42 anni? Sono sicuro che molte di queste istanze di condono erano inammissibili. Credo che, ora, non sia né Riteniamo pensabile né ipotizzabile che si possa procedere ad abbattimento delle situazioni di manifesta inammissibilità di una domanda di sanatoria dopo 42 anni, dopo che molti immobili sono stati più volte venduti e dopo che la maggior parte dei responsabili degli abusi e presentatori della domanda inziale sono morti. Una soluzione di questo genere creerebbe una spaventosa crisi economica con la conseguente attivazione di milioni di procedure civili di risarcimento danni. Lo spaventoso effetto lumaca con cui è stato gestito, negli anni 80 e 90, questo processo rende nella pratica inammissibile qualunque procedura di abbattimento. Non sarebbe forse il caso di chiudere una volta per tutte questa quarantennale diatriba che distrugge solo le possibilità economiche italiane? Un positiva soluzione di questa vicenda libererebbe enormi risorse finanziarie consentendo la vendita di immobili ora invendibili e la relativa riattivazione dei mutui bancari.

QOSHE - Legge sulla casa e condono edilizio: esoterismo italiano - Antonello Cutolo
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Legge sulla casa e condono edilizio: esoterismo italiano

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09.04.2024

In questi giorni si parla molto della possibilità di un dispositivo di legge (Piano Casa) che consentirebbe (nelle intenzioni del proponente Salvini) di sanare una serie di piccoli abusi (dalla modifica di tramezzi interni alla realizzazione di soppalchi). Questa proposta, se approvata, consentirebbe la regolarizzazione di moltissimi immobili consentendone la immissione sul mercato immobiliare. L’opposizione ha iniziato a gridare allo scandalo accusando il governo di un’ennesima manovra in favore dei soliti furbetti. Senza addentrarmi in questa diatriba, come cittadino italiano e come ingegnere avverto solo in desiderio di un sorriso ironico e malinconico per una vicenda che assume i colori del più puro esoterismo........

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