Roma, 5 aprile 2024 – Una crescita definita dagli analisti “moderata” caratterizzerà l'andamento delle esportazioni nel corso del 2024. uno studio condotto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale evidenzia una crescita stimata a +2,1%. Germania, Stati Uniti, Francia e Cina rimangono mercati chiave per l'export italiano, consolidando la loro posizione di partner commerciali strategici. Tuttavia, nuove frontiere si aprono nei Paesi del Golfo, in America Latina e in India, aree con un elevato potenziale di crescita e una domanda crescente di prodotti italiani.

L'export italiano, vero pilastro dell’economia che contribuisce alla formazione di oltre il 40% del PIL, ha attraversato un 2022 da record (+20,2%), seguito da un 2023 stazionario che ha visto sostanzialmente invariato il quadro rispetto all’anno precedente (dati Istat). Le previsioni per il 2024 indicano una crescita moderata (+2,1%), ancora sotto i ritmi pre-pandemia, ma in linea con le tendenze del commercio mondiale.

L’Istat delinea un quadro economico incerto per l’Italia nel 2024, influenzato da vari fattori, tra cui: la flessione della domanda mondiale, in particolare nei mercati di destinazione chiave come Germania e Stati Uniti; il perdurare delle crisi geopolitiche, come il conflitto russo-ucraino e quello israelo-palestinese, che potrebbero accrescere la frammentazione geopolitica, generando effetti negativi sull'economia globale e sul commercio internazionale; il continuo aumento del tasso di inflazione, che erode la competitività dei prodotti italiani sui mercati internazionali; l’instabilità dei tassi di cambio, le cui oscillazioni influenzano significativamente la competitività e i margini di profitto delle aziende esportatrici.

Nel 2023, l’export italiano è risultato stazionario. Tale performance è sintesi di dinamiche differenziate per settore: a trainare la crescita sono stati i macchinari e apparecchi (+8,8%), gli autoveicoli (+20,8%) e i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+5,8%); in calo, invece, i metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-11,3%), il coke e i prodotti petroliferi raffinati (-23,4%) e le sostanze e prodotti chimici (-8,5%). La stazionarietà dell’export in valore nel 2023 (+1,3% al netto dell’energia) riflette una crescita dei valori medi unitari (+5,3%) e una riduzione, di analoga entità, dei volumi (-5,1%), ed è sintesi di tendenze opposte per le due aree, Ue (-2,3%) ed extra-Ue (+2,5%). Nel complesso dell’anno crescono le vendite di beni strumentali (+8,4%) e beni di consumo (+2,7%) mentre si riducono quelle di beni intermedi (-6,7%) ed energia (-25,7%). Il surplus commerciale è stato pari a 34,5 miliardi di euro, a fronte di un disavanzo di 34 miliardi l’anno precedente. Un risultato positivo che conferma la competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali e la loro capacità di adattarsi alle sfide globali, ma anche di cogliere le nuove opportunità.

Il 2024 si preannuncia come un anno in cui la sostenibilità e il digitale si consolideranno come veri e propri acceleratori, offrendo alle imprese che li integreranno nelle loro strategie un vantaggio competitivo non indifferente. L’adozione di pratiche sostenibili e tecnologie avanzate, infatti, permette di rispondere alle sfide della rivoluzione tecnologica e della transizione ecologica, favorendo al contempo una crescita qualitativa e quantitativa delle esportazioni. A tal proposito, l'Italia si conferma seconda nell'UE per l'export di beni ambientali (EG), come impianti di energia rinnovabile, sistemi di depurazione dell’acqua e auto elettriche. I prodotti per la protezione dell'ambiente e quelli "più puliti" guideranno la crescita nel 2024, trainati da meccanica strumentale e apparecchi elettrici. Per il biennio 2025-2026 si prospetta una crescita del +14% annuo per l'export italiano di tali beni. Gli investimenti verdi e il supporto delle politiche europee favoriranno la transizione verso un mercato sempre più orientato alla sostenibilità. L’e-commerce è un altro driver di crescita che amplia ulteriormente le possibilità di raggiungere i consumatori di tutto il mondo, mentre la diversificazione dei mercati permette di ridurre la dipendenza da quelli saturi e limitare i rischi.

QOSHE - Export, crescono auto e macchinari, calano i derivati del petrolio. Ecco i settori su cui puntare nel 2024 - Vittorio Bellagamba
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Export, crescono auto e macchinari, calano i derivati del petrolio. Ecco i settori su cui puntare nel 2024

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05.04.2024

Roma, 5 aprile 2024 – Una crescita definita dagli analisti “moderata” caratterizzerà l'andamento delle esportazioni nel corso del 2024. uno studio condotto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale evidenzia una crescita stimata a 2,1%. Germania, Stati Uniti, Francia e Cina rimangono mercati chiave per l'export italiano, consolidando la loro posizione di partner commerciali strategici. Tuttavia, nuove frontiere si aprono nei Paesi del Golfo, in America Latina e in India, aree con un elevato potenziale di crescita e una domanda crescente di prodotti italiani.

L'export italiano, vero pilastro dell’economia che contribuisce alla formazione di oltre il 40% del PIL, ha attraversato un 2022 da record ( 20,2%), seguito da un 2023 stazionario che ha visto sostanzialmente invariato il quadro rispetto all’anno precedente (dati Istat). Le previsioni per il 2024 indicano una crescita moderata ( 2,1%), ancora sotto i ritmi pre-pandemia, ma in linea con le tendenze del commercio mondiale.

L’Istat delinea un quadro economico........

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