Roma, 14 febbraio 2024 – La casa automobilistica britannica Aston Martin sta negoziando con le banche per affrontare l'incombente accumulo di debiti, che ammonta a circa 1,4 miliardi di dollari (circa 1,3 miliardi di euro). Lo ha reso noto il direttore esecutivo del Consiglio di amministrazione di Aston Martin, Lawrence Stroll, durante un’intervista per l’emittente Bloomberg Television, durante la quale ha affermato che “la questione verrà affrontata nel modo più appropriato possibile e nel miglior interesse della società e dei suoi azionisti”. I colloqui si concentreranno su un’obbligazione da 1,1 miliardi di dollari con scadenza a novembre del 2025. La cedola del 10,5 per cento obbligherebbe la società a pagare 120 milioni di dollari all’anno. "Stiamo attualmente studiando con i nostri banchieri le azioni più appropriate su come affrontare la situazione", ha affermato Stroll, il miliardario canadese che dal 2020 ha aiutato l’azienda a risollevarsi dalla brusca flessione dell’industria, dagli effetti negativi provocati dalla Brexit e dalla tiepida risposta al lancio di alcuni modelli passati. Sotto la sua guida, la casa automobilistica non solo sta affrontando i suoi obblighi di debito – che includono una linea di credito rotativa di 99,8 milioni di dollari con scadenza l’anno prossimo e un prestito obbligazionario da 121 milioni di dollari con scadenza nel 2026 – ma sta anche investendo massicciamente nell’elettrificazione. Nel mentre, la casa automobilistica continua a raccogliere nuovi investimenti per cercare di rifinanziarsi alla luce della situazione complessa in cui riversa il mercato del debito, caratterizzato dall’incertezza sui tagli di interesse. Si sottolinea che il valore in Borsa della casa automobilistica negli ultimi sei mesi si è praticamente dimezzato a 1,5 miliardi.

I nuovi azionisti La situazione economica di Aston Martin è critica ormai da alcuni anni, per questa ragione, negli ultimi tempi l’azienda ha coinvolto nuovi attori, come il Fondo saudita per gli investimenti pubblici (Pif) la cui partecipazione a novembre 2023 è aumentata di 2,6 punti percentuali passando dal precedente 17,9 per cento all'attuale 20,5 per cento. Con questa operazione, il Pif si posiziona nella lista degli azionisti più rilevanti di Aston Martin, insieme a Geely, azienda che controlla marchi europei come Volvo e Lotus ed è secondo azionista di Mercedes-Benz, e a Lucid Group, casa automobilistica statunitense specializzata in auto elettriche, di cui il fondo saudita Pif è il maggiore azionista.

Aston Martin nella storia Se Aston Martin è sopravvissuta a innumerevoli crisi economiche e cambi di proprietà, una parte del merito va proprio a un testimonial d’eccezione: James Bond. Infatti, da quasi 60 anni i modelli Aston Martin sono le vetture fidate che accompagnano il celebre agente segreto 007 nelle sue avventure: dalla prima DB5, comparsa nel film “Missione Goldfinger” del 1964, ricomparsa poi in pellicole successive, fino all’ultimo “No time to die” del 2021. Altri modelli compaiono nella saga Bond, come l’Aston Martin Valhalla e la DBS Super Leggera. Ma la casa automobilistica britannica in questione è anche la preferita di re Carlo III, il quale è affezionato alla sua Aston Martin DB6 Volante, il regalo di compleanno che ricevette per i suoi 21 anni da parte dai genitori, la Regina Elisabetta e il Principe Filippo. Ma ricorderemo anche l’iconica DB5 di Paul McCartney, il bassista dei Beatles, battuta all’asta nel 2017 a circa 1,5 milioni di euro.

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Aston Martin ha un debito da 1,3 miliardi di euro: la trattativa con le banche

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14.02.2024

Roma, 14 febbraio 2024 – La casa automobilistica britannica Aston Martin sta negoziando con le banche per affrontare l'incombente accumulo di debiti, che ammonta a circa 1,4 miliardi di dollari (circa 1,3 miliardi di euro). Lo ha reso noto il direttore esecutivo del Consiglio di amministrazione di Aston Martin, Lawrence Stroll, durante un’intervista per l’emittente Bloomberg Television, durante la quale ha affermato che “la questione verrà affrontata nel modo più appropriato possibile e nel miglior interesse della società e dei suoi azionisti”. I colloqui si concentreranno su un’obbligazione da 1,1 miliardi di dollari con scadenza a novembre del 2025. La cedola del 10,5 per cento obbligherebbe la società a pagare 120 milioni di dollari all’anno. "Stiamo attualmente studiando con i nostri banchieri le azioni più appropriate su come affrontare la situazione", ha........

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