Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera. La manovra arriva al suo ok al fotofinish, ma che legge sarà? Le critiche non sono mancate. Soprattutto le vostre.

"Siamo soddisfatti. Soprattutto per alcune voci, questa è la manovra migliore possibile".

Elenchiamoli.

"Come FI abbiamo voluto e ottenuto anche per il 2024 il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef, due misure a favore dei redditi più bassi, il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, i fondi alla sanità e alle forze dell’ordine, e gli interventi per famiglie e aziende".

Sì, ma che fatica: dovevate chiudere a novembre...

"Non vedo il problema, anzi considero positivo che i deputati lavorino durante le Feste".

Il Superbonus è rimasto fuori: i suoi ‘esodati’ che fine fanno?

"I bonus e i superbonus edilizi sono figli di calcoli sbagliati dei governi Conte. A oggi sono costati circa 150 miliardi, una cifra che l’Italia non si può permettere. Inoltre, quel governo non aveva messo in campo controlli adeguati, così che troppe sono state le truffe, le pretese di rimborsi gonfiati o per lavori addirittura mai iniziati".

Eppure Forza Italia sta battendosi per una proroga anche in queste ore. Perché?

"Abbiamo più volte sottolineato che esistono anche tanti proprietari onesti, ai quali è giusto consentire di terminare i lavori attraverso una proroga di qualche mese o la possibilità di permettere un Sal aggiuntivo. Il Mef credo – e spero – stia valutando un possibile intervento".

Le pensioni minime a mille euro: una vostra promessa elettorale sacrificata alla situazione precaria dei conti.

"Le pensioni minime sono state aumentate a circa 620 euro. Troppo poco, ma è impegno del governo incrementarle progressivamente, per arrivare a fine legislature ai mille euro promessi. Però il tema è più ampio".

Svisceriamolo.

"Occorre investire sulla crescita economica perché solo così sarà possibile tagliare ulteriormente le tasse e migliorare i servizi. L’aumento dei consumi, che determina quello della produzione, consentirà alle aziende di assumere e far crescere l’occupazione. Così si potranno garantire risorse stabili da devolvere a chi ne ha più bisogno".

Il ministro Giorgetti è finito sotto attacco sul Mes. Crede debba dimettersi?

"Perché mai?"

Si è detto favorevole alla ratifica. Chiedono la sua poltrona.

"Il ministro Giorgetti ha svolto un lavoro positivo in condizioni tragiche. Con l’intero governo ha dovuto fare i conti con uno scenario molto difficile: l’aumento del costo del denaro voluto dalla Bce, costerà nel 2024 14 miliardi di interessi in più sull’ingente debito pubblico dell’Italia; la guerra in Ucraina prosegue, con le conseguenze sul piano economico che stiamo sperimentando da oltre un anno, e la tragedia iniziata in Medio Oriente a ottobre crea ulteriori tensioni sui mercati e sulle filiere di approvvigionamenti. Nonostante queste condizioni, sono stati raggiunti risultati insperati: il Pnrr, opportunamente riprogrammato, ha superato l’esame europeo e saremo il primo Paese a ottenere la quinta rata. E il Patto di Stabilità è stato derogato come chiedevamo".

Ma non quanto chiedevamo.

"Ci sono anche gli altri Paesi e ognuno lavora per il proprio interesse nazionale. Ma è indubbio che ora l’Italia potrà pensare alla crescita senza temere il rigore miope di prima dell’accordo. Rispetto al Mes, invece..."

Ecco: rispetto al Mes?

"Credo che gli italiani non sappiano esattamente cosa sia e a cosa serva. Per Forza Italia sarebbe stato meglio non giungere al voto perché questo strumento deve essere migliorato, in modo da consentire un controllo del Parlamento Europeo, espressione dei cittadini d’Europa. In più doveva essere legato all’unione e all’armonizzazione delle norme bancarie e fiscali tra i paesi europei, che sono ancora in divenire. Penso proprio che Giorgetti la pensasse come noi. Ma non mi immischierei nelle questioni interne di un partito alleato, e non ritengo serie le richieste delle opposizioni".

In ogni caso ormai è andata. Avremo ritorsioni in Europa?

"Lo escludo. In passato la Francia e i Paesi Bassi hanno rifiutato di ratificare addirittura la Costituzione europea, cosa ben più importante del Mes, e nessuno ha adottato ritorsioni contro di loro. Oggi questa ratifica, proposta strumentalmente dall’opposizione, era sbagliata nei tempi e nei modi. Per questo Forza Italia, che non è contraria al Mes, si è astenuta. Ma non avremo ritorsioni, perché Forza Italia, membro importante del Partito Popolare Europeo, è garante della serietà e della compattezza del nostro governo".

A proposito di partiti Ue: continuate a essere contro alleanze con estremisti e sovranisti?

"Il Dna di Forza Italia è europeista, atlantista, liberale e cristiano: crediamo che l’Europa possa e debba fare un salto di qualità per promuovere la crescita e per essere in grado di affrontare le sfide economiche e politiche già in atto. Questa evoluzione la si ottiene restando uniti e lavorando per rafforzare le istituzioni dell’Unione. Chi ritiene che l’Europa non serva, che si debba gettare a mare l’Euro e lasciare l’Ue non può andare d’accordo con noi. Ma discutere oggi degli assetti futuri è prematuro: il nuovo governo Ue sarà determinato dal voto di 400 milioni di cittadini d’Europa".

QOSHE - L’azzurro Paolo Barelli: "Manovra promossa, è la migliore possibile Ora bisogna crescere" - Simone Arminio
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L’azzurro Paolo Barelli: "Manovra promossa, è la migliore possibile Ora bisogna crescere"

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28.12.2023

Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera. La manovra arriva al suo ok al fotofinish, ma che legge sarà? Le critiche non sono mancate. Soprattutto le vostre.

"Siamo soddisfatti. Soprattutto per alcune voci, questa è la manovra migliore possibile".

Elenchiamoli.

"Come FI abbiamo voluto e ottenuto anche per il 2024 il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef, due misure a favore dei redditi più bassi, il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, i fondi alla sanità e alle forze dell’ordine, e gli interventi per famiglie e aziende".

Sì, ma che fatica: dovevate chiudere a novembre...

"Non vedo il problema, anzi considero positivo che i deputati lavorino durante le Feste".

Il Superbonus è rimasto fuori: i suoi ‘esodati’ che fine fanno?

"I bonus e i superbonus edilizi sono figli di calcoli sbagliati dei governi Conte. A oggi sono costati circa 150 miliardi, una cifra che l’Italia non si può permettere. Inoltre, quel governo non aveva messo in campo controlli adeguati, così che troppe sono state le truffe, le pretese di rimborsi gonfiati o per lavori addirittura mai iniziati".

Eppure Forza Italia sta battendosi per una proroga anche in queste ore. Perché?

"Abbiamo più volte sottolineato che esistono anche tanti proprietari........

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