Roma, 14 febbraio 2024 – Alla fine la parola più rappresentativa, come spesso accade, è bagarre. D’altronde la fattispecie, ieri a Montecitorio, ha seguito pedissequamente il copione. Caos, offese, urla, scontro fisico e seduta sospesa. Già che l’argomento è perfetto per scaldare gli animi: si deve decidere sull’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid, proposta che alla fine passerà – 132 i sì e 86 i no, uno l’astenuto – tra gli applausi e gli insulti.

Pazienza se il percorso è apparso accidentato fin da subito, con l’aula sempre più agitata dopo e durante ogni dichiarazione di voto dei partiti di maggioranza e di opposizione. Spuntano fuori anche grandi classici dimenticati, come i ‘banchi a rotelle’, per dire.

Tutta goliardia, ironia pungente, perlomeno fino al discorso conclusivo della deputata di FdI, la romagnola Alice Buonguerrieri. In quel momento, complice un attacco diretto durante il discorso a Conte e Speranza, all’epoca rispettivamente premier e ministro della Salute, l’aula esplode. "Sono stati i peggiori", dice lei. "Vergogna-vergogna", ulula il centrosinistra, poi le due fazioni arrivano allo scontro fisico, costringendo il presidente di turno, FdI, Fabio Rampelli a sospendere la seduta per diversi minuti. Durante i quali volano le offese e gli insulti personali.

La pausa non porta consiglio: Buonguerrieri riparte da dove si era fermata, chiedendo giustizia ("voglio vedere chiaro su quello che è successo, e sapere come mai in Italia ci siano stati più morti che in tutti gli altri Paesi d’Europa"), e l’opposizione torna a infiammarsi. Parlano anche i diretti interessati, Giuseppe Conte e Roberto Speranza, anche se quando lo fanno il voto c’è già stato e l’aula si svuota perdendo velocemente l’elettricità che l’aveva attraversata fino a pochi minuti prima.

L’ex premier accusa il centrodestra di "vigliaccheria", ribadendo di non aver "nulla da nascondere", e definendo "fake news" le accuse di Buonguerrieri: "Nessun Tribunale – precisa – ha avuto nulla da dire sull’operato dei suoi governi che hanno gestito la pandemia. L’unica condanna è stata quella di un Tar affinché consegnassimo dei documenti che erano già pubblici".

Sulla stessa lunghezza d’onda Roberto Speranza, che definisce "intervento squadrista" quello di Buonguerrieri e bolla come "campagna elettorale" la decisione della maggioranza di istituire una Commissione d’Inchiesta. Concorda la capogruppo del Pd Chiara Braga che parla di "pagina indegna". Ma l’opposizione si spacca, in ogni caso, visto che a favore della Commissione d’inchiesta alla fine voteranno i deputati di Italia Viva, anticipati dalla dichiarazione in aula di Roberto Giachetti, secondo il quale "ci sono ancora molti aspetti da chiarire sulla tragedia del Covid".

Anche se Davide Faraone, capogruppo di alla Camera del partito di Renzi, cerca di smorzare i toni: "Abbiamo proposto per primi l’istituzione della Commissione Covid – spiega –, perché crediamo che gli errori commessi in passato non debbano essere ripetuti, Ma non consentiremo tuttavia che questa commissione diventi per nessuno uno strumento per organizzare processi di piazza o perseguire persone anche al di là dell’azione dei tribunali". Così l’aula si svuota. La polemica si sposta nei capannelli del Transatlantico. Sembra spegnersi, ma è solo fuoco sotto cenere.

QOSHE - Bagarre alla Camera. Sì alla commissione Covid tra offese e cori da stadio - Simone Arminio
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Bagarre alla Camera. Sì alla commissione Covid tra offese e cori da stadio

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15.02.2024

Roma, 14 febbraio 2024 – Alla fine la parola più rappresentativa, come spesso accade, è bagarre. D’altronde la fattispecie, ieri a Montecitorio, ha seguito pedissequamente il copione. Caos, offese, urla, scontro fisico e seduta sospesa. Già che l’argomento è perfetto per scaldare gli animi: si deve decidere sull’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid, proposta che alla fine passerà – 132 i sì e 86 i no, uno l’astenuto – tra gli applausi e gli insulti.

Pazienza se il percorso è apparso accidentato fin da subito, con l’aula sempre più agitata dopo e durante ogni dichiarazione di voto dei partiti di maggioranza e di opposizione. Spuntano fuori anche grandi classici dimenticati, come i ‘banchi a rotelle’, per dire.

Tutta goliardia, ironia pungente, perlomeno fino al discorso........

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