Bologna, 17 marzo 2024 – Poche parole, piene di garbo, malgrado l’anima di papà George Panaite sia svuotata. "Vi ringraziamo per la vicinanza. Non ci aspettavamo che tutta la comunità si stringesse così a noi".

L’uomo, che venerdì notte, in una manciata di minuti, ha perso nell’incendio della loro casa di via Bertocchi, a Bologna, l’ex compagna Stefania Alexandra Nistor e i tre figli Giorgia, di 6 anni, e i gemellini Giulia e Mattia, ieri mattina era in Certosa, assieme ai famigliari della ragazza.

Ed ha affidato a padre Trandafir Vid, parroco di San Luca Evangelista della Chiesa ortodossa romena, le parole di ringraziamento per il grande affetto percepito in mezzo a tanto dolore. Con lui, c’erano i genitori di Stefania e i suoi fratelli.

Ancora uno di famiglia George, malgrado la scelta, un anno fa, di separarsi da Stefania. Nel Dos del cimitero di Bologna, le salme dei piccoli e della loro giovane mamma, uccisi nel rogo che ha avvolto la loro camera da letto, aspettano l’ultimo addio terreno.

"Riposeranno a Bologna. Vicini alla loro famiglia", ha spiegato padre Trandafir, che aveva tenuto a battesimo i piccoli Giulia Maria e Mattia Stefano.

Nella stessa chiesa di via Olmetola, a Casteldebole, saranno celebrati i funerali. Presto, già nei prossimi giorni, visto che la Procura, considerata l’evidenza delle cause della morte, ha deciso di risparmiare l’ulteriore strazio dell’autopsia alla famiglia.

A farsi carico delle spese delle esequie, saranno il Comune e la chiesa ortodossa, come annunciato dal sindaco Matteo Lepore. Che ieri, con la capo di Gabinetto Matilde Madrid, ha incontrato "il compagno di Stefania, la mamma e la famiglia per comunicare loro tutta la nostra vicinanza e sostegno come città e comunità. Sanno di non essere soli e che saremo al loro fianco, rispettandone le volontà e il dolore".

Una famiglia spezzata: "Sono molto addolorato, sono disperato", sono state le uniche parole del fratello di Stefania, Razvy Nistor, che ieri aveva anche avviato una raccolta di fondi, dal suo profilo Facebook, per sostenere le tante spese he accompagnano questi tristi momenti.

“Una grande tragedia ha colpito la nostra famiglia con la scomparsa di mia sorella Stefania insieme ai tre angioletti Giorgia Alejandra, Mattia Stefano e Giulia Maria. Grazie per coloro che vorranno esserci vicini", aveva scritto.

Questo, mentre la macchina delle indagini, per stabilire le cause del rogo che ha distrutto quattro vite, tre delle quali appena affacciate al mondo, va avanti. Nell’indagine aperta per omicidio colposo, coordinata dalla pm Elena Caruso e al momento senza indagati, il lavoro degli inquirenti bolognesi punta a chiarire se ci sia stato un malfunzionamento degli impianti, elettrico e del riscaldamento, per delineare eventuali responsabilità nel rogo, scaturito – è la prima ipotesi – da un cortocircuito di una stufetta elettrica.

Per questo, è stata conferita una delega a un consulente tecnico, che dovrà appurare se gli impianti dell’abitazione, dove Stefania viveva in affitto da due anni e mezzo, fossero a norma o se avessero avuto, di recente, dei guasti.

Stando a quanto spiegato dal comandante provinciale dei vigili del fuoco Calogero Turturici, nell’abitazione di Stefania, da qualche giorno, il riscaldamento (a quanto si apprende centralizzato) non funzionava.

Probabilmente per questo, per intiepidire un po’ la camera da letto dove si sarebbe messa a dormire con tutti i bimbi, la giovane mamma avrebbe acceso la stufetta. Chiudendo anche la porta, per non fare uscire il tepore. Una stanza che è diventata così una tomba di fumo e fiamme.

I poliziotti della Squadra mobile, anche per appurare questa circostanza, hanno già ascoltato il papà dei bimbi, i nonni e gli zii, per sapere se Stefania si fosse lamentata con loro di eventuali problemi legati alla gestione della casa.

Anche il proprietario dell’appartamento, in questo contesto, è stato ascoltato informalmente. Al momento, nulla sarebbe però emerso da queste audizioni che possa far pensare a qualcosa di diverso da una tragica, quanto straziante, fatalità.

QOSHE - Mamma e 3 bimbi uccisi nell’incendio a Bologna, stufetta killer ai raggi X - Nicoletta Tempera
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Mamma e 3 bimbi uccisi nell’incendio a Bologna, stufetta killer ai raggi X

6 0
17.03.2024

Bologna, 17 marzo 2024 – Poche parole, piene di garbo, malgrado l’anima di papà George Panaite sia svuotata. "Vi ringraziamo per la vicinanza. Non ci aspettavamo che tutta la comunità si stringesse così a noi".

L’uomo, che venerdì notte, in una manciata di minuti, ha perso nell’incendio della loro casa di via Bertocchi, a Bologna, l’ex compagna Stefania Alexandra Nistor e i tre figli Giorgia, di 6 anni, e i gemellini Giulia e Mattia, ieri mattina era in Certosa, assieme ai famigliari della ragazza.

Ed ha affidato a padre Trandafir Vid, parroco di San Luca Evangelista della Chiesa ortodossa romena, le parole di ringraziamento per il grande affetto percepito in mezzo a tanto dolore. Con lui, c’erano i genitori di Stefania e i suoi fratelli.

Ancora uno di famiglia George, malgrado la scelta, un anno fa, di separarsi da Stefania. Nel Dos del cimitero di Bologna, le salme dei piccoli e della loro giovane mamma, uccisi nel rogo che ha avvolto la loro camera da letto, aspettano l’ultimo addio........

© Quotidiano


Get it on Google Play