New York, 17 novembre 2023 – Il fenomeno dei furti dei catalizzatori preoccupa le autorità e gli automobilisti da anni, ma nonostante l’ampia attenzione mediatica che il problema ha ricevuto, si sa poco su dove finiscono esattamente le centinaia di migliaia di marmitte catalitiche che vengono rubate ogni anno, chi ne beneficia e perché è così difficile fermare l’ondata dei furti.

Un’inchiesta condotta dal New York Times ha rivelato che i dispositivi rubati passano attraverso intermediari, fonderie e raffinerie (sia negli Usa che all’estero) finché diventa sostanzialmente impossibile rintracciare le loro origini. I metalli estratti dalle marmitte catalitiche ottenute illegalmente infiltrano così tutta la catena, vengono mescolati con forniture legittime provenienti da miniere e rottami e poi vengono venduti alle aziende – anche grosse come Pfizer, ad esempio, che utilizza il platino per i trattamenti chemioterapici.

Oltre al valore del ricambio che può raggiungere anche i 1.000 euro per i modelli premium – e che lo rende inseribile nel mercato nero del commercio di parti a patto che provenga da un’auto con pochi chilometri – ad attirare i ladri è la presenza in questo dispositivo di diversi metalli rari, tra cui platino, palladio e rodio, che valgono 10 volte di più dell’oro. Questi materiali fanno parte dei metalli del gruppo del platino (in inglese platinum group metals o PGM) e, oltre all’industria automobilistica, vengono usati da aziende farmaceutiche per le terapie anticancro, nonché dai produttori militari.

I convertitori catalitici sono dispositivi montati sull’impianto di scarico dei motori a combustione interna e servono per ridurre le emissioni nocive di gas. Sono relativamente facili da rubare, poiché basta infilarsi sotto il veicolo e tagliare qualche tubo per estrarre il dispositivo: così i ladri esperti riescono a smontare anche decine di catalizzatori in una sola notte, intascando diverse migliaia di euro con un “investimento” minimo. Il fenomeno non riguarda solo le macchine parcheggiate per strada. Questo mercato in continua crescita ha dato vita a grosse associazioni a delinquere che colpiscono flotte aziendali, scuolabus, furgoni, persino i camion che trasportano marmitte catalitiche. Secondo quanto riporta il quotidiano statunitense, in una città del Connecticut i ladri hanno così reso inutilizzabili 36 scuolabus in un unico weekend.

Joseph Boche, ex direttore dell’Associazione internazionale degli investigatori di furti d’auto citato dal Nyt, afferma che il rispetto di alcune regole di base frenerebbe gran parte dei furti. “Identificare la persona che vende il dispositivo e il veicolo da cui è stato rimosso, richiedere un pagamento tracciabile, vietare le transazioni in contanti e conservare i registri di vendita”. Niente di troppo strano. Nonostante ciò, il sostegno per l’iniziativa non è stato unanime. Nel 2021, Boche è stato contattato da un gruppo di fonderie e raffinerie per combattere i furti. "Ma non hanno gradito nessuno dei miei suggerimenti", ha detto, "e hanno smesso di invitarmi alle loro riunioni".

Il fenomeno continua a essere sottorappresentato nelle statistiche ufficiali. I notiziari americani citano spesso i dati sulle richieste di risarcimento del National Insurance Crime Bureau, che ha registrato 64.000 furti di convertitori catalitici lo scorso anno. Ma questo numero non comprende i furti denunciati alla polizia, i dispositivi rubati da veicoli non assicurati e nemmeno tutte le richieste di risarcimento dell'assicurazione, secondo il National Salvage Vehicle Reporting Program. "Molte persone non presentano richieste di risarcimento perché hanno una franchigia di 500 dollari", ha dichiarato Howard Nusbaum, amministratore dell’associazione. Ha aggiunto, inoltre, che molti assicuratori non hanno una categoria di segnalazione separata per questo reato. L’organizzazione stima che il numero di furti annui sia più di 10 volte superiore a quello calcolato dai gruppi assicurativi.

QOSHE - Miniere di platino: perché le marmitte catalitiche vanno (letteralmente) a ruba. Non si fermano i furti - Fruzsina Szikszai
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Miniere di platino: perché le marmitte catalitiche vanno (letteralmente) a ruba. Non si fermano i furti

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17.11.2023

New York, 17 novembre 2023 – Il fenomeno dei furti dei catalizzatori preoccupa le autorità e gli automobilisti da anni, ma nonostante l’ampia attenzione mediatica che il problema ha ricevuto, si sa poco su dove finiscono esattamente le centinaia di migliaia di marmitte catalitiche che vengono rubate ogni anno, chi ne beneficia e perché è così difficile fermare l’ondata dei furti.

Un’inchiesta condotta dal New York Times ha rivelato che i dispositivi rubati passano attraverso intermediari, fonderie e raffinerie (sia negli Usa che all’estero) finché diventa sostanzialmente impossibile rintracciare le loro origini. I metalli estratti dalle marmitte catalitiche ottenute illegalmente infiltrano così tutta la catena, vengono mescolati con forniture legittime provenienti da miniere e rottami e poi vengono venduti alle aziende – anche grosse come Pfizer, ad esempio, che utilizza il platino per i trattamenti chemioterapici.

Oltre al valore del ricambio che può........

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