Pesaro, 6 marzo 2024 – Allattare a lezione? "Non ci sono prescrizioni". È questa la risposta dell’Università di Urbino alla questione sollevata da Eleonora Cereda, la 29enne di Cesenatico che con un figlio di 3 mesi frequenta il terzo anno di Scienze della formazione primaria all’Università di Urbino.

Ma rimane l’impossibilità di seguire online i laboratori "per non alterare la qualità dell’insegnamento". Tradotto, per Eleonora e altre ragazze nella stessa situazione, viene a meno l’autonomia. Perché? "I laboratori – dice Eleonora – sono propedeutici a ottenere crediti spendibili per l’iscrizione alle liste delle supplenze per l’insegnamento. Quindi bisogna recarsi di persona e non collegarsi online come fatto durante il covid o in altre occasioni. Per me che vengo da Cesenatico significa un’ora e mezza di viaggio per andare a Urbino e altrettanto per tornare a casa. Quindi ho due soluzioni: o qualcuno mi tiene il bambino mentre sono a lezione, visto che in aula non posso portarlo, ed esco quando deve mangiare, perdendo circa 40 minuti di laboratorio. Oppure lo lascio ad una baby sitter – affidandomi al tira latte e rischiando mastiti ricorrenti – e vado a Urbino. Sono entrambe opzioni difficili e non per tutti, ci sono tante ragazze nella mia soluzione".

Eleonora racconta lo svantaggio e la disparità perché quei laboratori permettono di accedere al mondo del lavoro. "La criticità sta in una norma del 2010, la 249, che dice che seminari e laboratori vanno svolti in frequenza, una norma che andrebbe aggiornata. Dico disparità perché un uomo non si troverebbe in questa situazione. Sono fortunata perché ho una macchina, una mamma e un compagno che mi aiutano. L’online, specialmente in determinati casi, sarebbe la soluzione e spero che da UniUrb possa cambiare la situazione a livello nazionale".

Dal ministero dell’Università e la ricerca, da noi contattato, fanno sapere che il ministro, Anna Maria Bernini, ha seguito la vicenda sul quale c’è stato un confronto tra gli uffici dell’Ateneo e del dicastero.

Con una nota la direttrice di dipartimento, la professoressa Berta Martini, spiega che "l’Ateneo è attento alle istanze dei propri studenti, in particolare laddove ci siano esigenze particolari. Se l’esigenza è quella di allattare a lezione non ci sono prescrizioni che lo impediscono. Se invece è quella di poter seguire online i laboratori bisogna tenere conto della necessità di garantire un alto livello di qualità della didattica e della formazione. Il corso di cui stiamo parlando è un corso di laurea abilitante e prevede, tra le altre cose, attività pratiche laboratoriali che richiedono la presenza. Modificarne la modalità di erogazione significherebbe comprometterne l’efficacia. D’altronde - rimarca Berta Martini, direttrice di Dipartimento - stiamo portando avanti una sperimentazione, possibile soltanto per alcuni laboratori e non potrà mai riguardare, per ovvie ragioni, un laboratorio di musica, di disegno o di educazione motoria. Ne andrebbe della credibilità di ciò che insegniamo. Per venire incontro a situazioni simili abbiamo sempre adottato criteri di facilitazione dei recuperi delle ore di laboratorio perse".

La conciliazione tra genitorialità e studio è spesso ribadita da UniUrb che, ad esempio, ha istituito "l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie previsto per coloro che diventano genitori durante l’anno accademico". Azioni importanti che però in questo caso, come racconta la protagonista, non garantiscono l’autonomia per completare il percorso.

Intanto si è interessata del caso anche la Regione Marche, che martedì mattina ha annunciato, con una comunicazione alla stessa Eleonora, che si sarebbe confrontata con il rettore e che l’assessora alle pari opportunità era "a disposizione".

QOSHE - Crociata della mamma-studentessa: allattare a lezione, l’ateneo apre. "Ma impossibile la frequenza online" - Francesco Pierucci
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Crociata della mamma-studentessa: allattare a lezione, l’ateneo apre. "Ma impossibile la frequenza online"

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06.03.2024

Pesaro, 6 marzo 2024 – Allattare a lezione? "Non ci sono prescrizioni". È questa la risposta dell’Università di Urbino alla questione sollevata da Eleonora Cereda, la 29enne di Cesenatico che con un figlio di 3 mesi frequenta il terzo anno di Scienze della formazione primaria all’Università di Urbino.

Ma rimane l’impossibilità di seguire online i laboratori "per non alterare la qualità dell’insegnamento". Tradotto, per Eleonora e altre ragazze nella stessa situazione, viene a meno l’autonomia. Perché? "I laboratori – dice Eleonora – sono propedeutici a ottenere crediti spendibili per l’iscrizione alle liste delle supplenze per l’insegnamento. Quindi bisogna recarsi di persona e non collegarsi online come fatto durante il covid o in altre occasioni. Per me che vengo da Cesenatico significa un’ora e mezza di viaggio per andare a Urbino e altrettanto per tornare a casa. Quindi ho due soluzioni: o........

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