Roma, 25 marzo 2024 – L’incentivo in busta paga per chi ritarda il pensionamento con Quota 103, pur avendo i requisiti per poter lasciare il lavoro, scatterà con notevole ritardo. Il che trasforma la misura per favorire la permanenza in attività in una sorta di beffa legalizzata.

A rendere evidente il meccanismo diabolico che porta al rinvio della conquista del bonus è direttamente l’Inps in un recente Messaggio in cui si spiega che si potrà chiedere di ricevere nello stipendio il 10 per cento circa in più di retribuzione (pari alla quota di contributi a carico del lavoratore) solo dal momento della effettiva possibile decorrenza della pensione che, per effetto, della cosiddetta finestra mobile, è ben più in là della maturazione dei requisiti. Di fatto il ritardo sarà di sette o di nove mesi, rispettivamente per dipendenti privati e pubblici.

Ma vediamo, nello specifico, come stanno le cose. L'incentivo riguarda i lavoratori dipendenti, del settore pubblico o privato, che hanno raggiunto entro il 31 dicembre 2023 i requisiti per la cosiddetta "Quota 103 (che si ottiene con 62 anni di età e 41 anni di contributi) se scelgono di restare al lavoro.

Ebbene, in questo caso, se scelgono di rimanere in servizio possono ottenere un aumento di stipendio frutto dell’inserimento in busta paga della quota di contribuzione a loro carico. Questa possibilità è stata prorogata anche per coloro che maturano i requisiti per la pensione nel 2024, con una differenza rilevante rispetto a coloro che li abbiano conquistati nel 2023.

Con l’allungamento della finestra mobile (il periodo intercorrente tra la maturazione dei requisiti e l’effettiva possibilità di uscire), si è di fatto allungato anche il periodo di attesa richiesto per ottenere il bonus retributivo.

E, dunque, chi matura le condizioni tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2024 deve attendere sette mesi (nove mesi se dipendente del pubblico impiego) per chiedere l’aumento di stipendio. La conseguenza, fanno sapere dall’Inps, è che la prima decorrenza utile dell’incentivo al rinvio del pensionamento relativo a chi integra i requisiti nel 2024 (gennaio) non potrà essere anteriore agli inizi di agosto o di settembre (per i lavoratori privati) o agli inizi di ottobre o novembre (per il settore pubblico).

QOSHE - La beffa dell’incentivo al rinvio della pensione 2024: ritardi e lunghe attese - Claudia Marin
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La beffa dell’incentivo al rinvio della pensione 2024: ritardi e lunghe attese

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25.03.2024

Roma, 25 marzo 2024 – L’incentivo in busta paga per chi ritarda il pensionamento con Quota 103, pur avendo i requisiti per poter lasciare il lavoro, scatterà con notevole ritardo. Il che trasforma la misura per favorire la permanenza in attività in una sorta di beffa legalizzata.

A rendere evidente il meccanismo diabolico che porta al rinvio della conquista del bonus è direttamente l’Inps in un recente Messaggio in cui si spiega che si potrà chiedere di ricevere nello stipendio il 10 per cento circa in più di retribuzione (pari alla quota di contributi........

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