Roma, 25 marzo 2024 – “Berlusconi è stato sempre visto come un uomo che ha provato fino in fondo a sfuggire alla decadenza e alla vecchiaia. Lui rifuggiva l’idea della morte. Invece, la primogenita evidenzia come dietro l’immagine del vitalismo si celasse una consapevolezza, da cui poi scaturisce questo documento. La parte più bella del racconto di Marina è quella in cui dice ’finsi di non aver compreso quello che entrambi avevamo compreso benissimo’", sottolinea Gaetano Quagliariello, oggi presidente della fondazione Magna Carta, ex ministro delle Riforme e più volte senatore, dal 2006 al 2013 uomo di fiducia a Palazzo Madama del Cavaliere, dal quale poi si separò per altri percorsi politici.

Berlusconi ha creato un impero mediatico: l’ultimo pensiero, però, è per la sua creatura politica. Perché?

"Berlusconi concepiva l’impegno politico come una delle sue tante forme di espressione. Nell’ultima fase Forza Italia è stata un partito personale, persino in termini statutari. I processi, però, quando si innescano hanno poi una loro autonomia. E nello scritto c’è la consapevolezza che questa creatura, totalmente sua, avrebbe potuto essere un lascito che poi avrebbe assunto vita e traiettorie autonome".

Per molti a lui non interessava la sopravvivenza del partito.

"Non so dire se gli interessasse, ma ha messo in conto la sopravvivenza. Forse per questo gli ha voluto dare un imprinting finale che, fondamentalmente, tra i tanti seleziona un concetto: quello della libertà".

Un suo mantra. Ma per il lascito a Forza Italia non usa solo categorie politiche: dice è che il partito del cuore, il partito di Dio e così via.

"Non è strano che Berlusconi utilizzi questo linguaggio e queste categorie. Chi volesse decrittare la sua biografia solo con categorie politiche andrebbe poco distante. Berlusconi è stato un visionario, soprattutto in ambito imprenditoriale. A un certo punto ha scelto l’impegno pubblico, ma anche da questo documento emerge che è stato più lui a cambiare la politica che la politica a cambiare lui".

In che senso?

"Ha utilizzato linguaggio, analisi e comportamenti per la politica spiazzanti. Queste sue caratteristiche emergono anche in questo scritto finale: si riferisce a uno strumento di parte come Forza Italia con categorie che non sono partigiane, ma ecumeniche. Anche da ciò emerge la sua originalità".

Questo è il segreto che gli ha permesso di conquistare anche elettori di sinistra ?

"Riconoscere la sua originalità non significa, ovviamente, condividere la sua politica e dare un giudizio positivo sui suoi comportamenti. Dovrà passare del tempo, si dovranno sedimentare le riflessioni, ma alla fine in pochi, a livello storico, rifiuteranno di riconoscere che vi sia stato ’un periodo berlusconiano’. In una fase della storia d’Italia, infatti, che va dal 1994 al 2013, nella quale non sempre ha governato, oggettivamente è stato lui il centro della vita politica italiana. E le scelte venivano fatte fondamentalmente non solo utilizzando le categorie di destra e sinistra, ma sulla sua persona. Nessuno è riuscito a sfuggire questa logica".

Tajani riconosce di essere lontano anni luce da lui, però ha successo. Perché?

"Per comprendere la biografia di Berlusconi bisogna utilizzare categorie pre-politiche, invece per comprendere FI oggi ci si deve riferire a categorie politiche. Nello spazio che va da Meloni a Schlein, oggi c’è quasi solo Forza Italia. Una situazione favorita dal divorzio-suicidio dei centristi. In quest’area il concorrente più insidioso di Forza Italia è Forza Italia stessa".

Cioè?

"Gli elettori che si ritrovano in questo spazio liberal-centrista hanno due opzioni: astenersi o votare Forza Italia. Il compito di Tajani è convincerli ad andare alle urne. La sua normalità, in tal senso, rappresenta oggi un atout ".

C’è contraddizione tra l’allegria di Berlusconi e la frase confidata alla figlia: "La vita è così: vieni, fai fai fai... e poi te ne vai”?

"Il vitalismo non esclude la consapevolezza. Avanzo un’ipotesi in punta di penna: forse è stata proprio la consapevolezza della fine che l’ha portato qualche volta a esagerare, ad andare sopra le righe. Voleva esorcizzare quello che in fondo sapeva ineluttabile".

QOSHE - Il lascito di Berlusconi, Quagliariello ricorda: "Amore, pace e libertà. Pensiero visionario” - Antonella Coppari
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Il lascito di Berlusconi, Quagliariello ricorda: "Amore, pace e libertà. Pensiero visionario”

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25.03.2024

Roma, 25 marzo 2024 – “Berlusconi è stato sempre visto come un uomo che ha provato fino in fondo a sfuggire alla decadenza e alla vecchiaia. Lui rifuggiva l’idea della morte. Invece, la primogenita evidenzia come dietro l’immagine del vitalismo si celasse una consapevolezza, da cui poi scaturisce questo documento. La parte più bella del racconto di Marina è quella in cui dice ’finsi di non aver compreso quello che entrambi avevamo compreso benissimo’", sottolinea Gaetano Quagliariello, oggi presidente della fondazione Magna Carta, ex ministro delle Riforme e più volte senatore, dal 2006 al 2013 uomo di fiducia a Palazzo Madama del Cavaliere, dal quale poi si separò per altri percorsi politici.

Berlusconi ha creato un impero mediatico: l’ultimo pensiero, però, è per la sua creatura politica. Perché?

"Berlusconi concepiva l’impegno politico come una delle sue tante forme di espressione. Nell’ultima fase Forza Italia è stata un partito personale, persino in termini statutari. I processi, però, quando si innescano hanno poi una loro........

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