Diceva Domenico Modugno che per agguantare il grande successo internazionale occorrono tre cose: fortuna, fortuna, e ancora fortuna. Umberto Tozzi ieri pomeriggio, in quel tesoro nascosto dell’Olympia di Parigi che è la vecchia sala da biliardo inondata dall’azzurro delle ceramiche di Sarreguemines che incorniciano gli affreschi alle pareti, s’è detto abbastanza d’accordo con lui annunciando alla stampa internazionale l’ultimo capitolo di una formidabile carriera da oltre 80 milioni di dischi venduti. "Ho passato due anni molto difficili con la paura di non risalire più sul palco, poi ho superato il problema (una neoplasia della vescica, ndr) e tutto è ripartito, ma lo spavento mi ha spinto a guardare alla mia vita con altri occhi" ha ammesso il torinese export della canzone italiana, 72 anni all’anagrafe e 50 di carriera, annunciando L’Ultima Notte Rosa - The Final Tour, il giro d’onore che dal 17 maggio lo porta in giro per il mondo a raccogliere l’ultimo applauso. Debutto il 17 maggio al Summer Lust Festival di Malta.

Umberto, cosa l’ha spinta al grande passo?

"Con questo tour ho pensato di realizzare più di un sogno. Innanzitutto, quello di fare dei concerti con un’orchestra di 21 elementi impreziosita da archi, fiati, coristi. Questo per far sì che la mia musica dal vivo acquisisca ancora più valore sui palchi. E poi offrire al pubblico canzoni nuove, visto che in autunno ho intenzione di pubblicare un album di inediti, anticipandone almeno 4 già in tour".

Il 22 marzo arriva sulle piattaforme una nuova versione di Donna amante mia duettata con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro.

"L’abbiamo incisa tre anni fa con l’Orchestra Italiana del Cinema di Roma nei Forum Studios di Morricone. Il pezzo stava dal mio primo album “di insuccessi“, come lo chiamavamo col mio produttore e mentore Giancarlo Bigazzi, l’uomo che mi ha cambiato la vita. Sono felice che Giuliano (presente al suo fianco, ndr) a bbia accettato, perché lo stimolo a decisivo a migliorarmi è venuto da lì".

Lei è uno che alla fortuna ci crede.

"Quella della mia generazione è stata avere accanto professionisti di grande competenza come Bigazzi o il direttore artistico della Cgd Alfredo Cerruti, a cui portai 4 canzoni da piazzare sul mercato e disse che avrei dovuto cantarle io. Fino a quel momento avevo provato vergogna della mia voce. Oggi i ragazzi non hanno gente che li guidi lungo il percorso, che gli dia l’opportunità di provarci anche a rischio di fare un secondo disco di insuccessi".

Altri tempi.

"Bigazzi diceva che ero una Ferrari chiusa in un garage col pieno di benzina. E in qualche modo aveva ragione. Nell’82, ad esempio, quando volai a New York per ritirare il disco d’oro del milione di copie vendute dalla versione di Gloria della Branigan, un grosso produttore mi chiese di rimanere in America sei mesi per lavorare assieme. Risposi di no. La pigrizia mi ha fatto perdere molti treni, ma ho avuto la grande fortuna di vederne arrivare di nuovi".

Fra gli otto palcoscenici italiani calendario ci sono lo Sfe risterio di Macerata il 28 agosto e il Forum di Assago il 5 ottobre, ma pure le Terme di Caracalla il 20 giugno e Piazza San Marco il 7 luglio.

"Posti evocativi, bellissimi. A cominciare dal salotto di Venezia, dove nel ’76 ha suonato pure il mio idolo Paul McCartney e i suoi Wings. E io c’ero".

La malattia l’ha cambiata?

"Penso mi abbia migliorato. C’è chi mi considera timido e magari poco simpatico per i tanti no del passato. Oggi ne dico ancora, ma ora lo faccio col sorriso. Più felice e aperto agli altri di prima. Passati certi ostacoli della vita sia ama di più, si vive più gioiosamente… e si spera di più nella pace del mondo".

QOSHE - L’ultima Gloria, tour di addio per Tozzi: "Che vita fortunata, mi ritiro con il sorriso" - Andrea Spinelli
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L’ultima Gloria, tour di addio per Tozzi: "Che vita fortunata, mi ritiro con il sorriso"

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16.03.2024

Diceva Domenico Modugno che per agguantare il grande successo internazionale occorrono tre cose: fortuna, fortuna, e ancora fortuna. Umberto Tozzi ieri pomeriggio, in quel tesoro nascosto dell’Olympia di Parigi che è la vecchia sala da biliardo inondata dall’azzurro delle ceramiche di Sarreguemines che incorniciano gli affreschi alle pareti, s’è detto abbastanza d’accordo con lui annunciando alla stampa internazionale l’ultimo capitolo di una formidabile carriera da oltre 80 milioni di dischi venduti. "Ho passato due anni molto difficili con la paura di non risalire più sul palco, poi ho superato il problema (una neoplasia della vescica, ndr) e tutto è ripartito, ma lo spavento mi ha spinto a guardare alla mia vita con altri occhi" ha ammesso il torinese export della canzone italiana, 72 anni all’anagrafe e 50 di carriera, annunciando L’Ultima Notte Rosa - The Final Tour, il giro d’onore che dal 17........

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