Pesaro, 24 febbraio 2024 – La voce è trafelata: "Mamma, ho perso portafogli e cellulare, ora non posso chiamarti, riesco solo a mandarti questo vocale dal cellulare di un amico. Ho bisogno di soldi, poi ti spiego meglio, però ti prego, fammi subito un bonifico istantaneo, ho pochi minuti, ti giro l’Iban, appena posso ti dico cosa mi è successo". Fine del vocale su Whatsapp. Il cuore di mamma accelera i battiti, poi decide: o segue il flusso della paura e inizia a fare il bonifico istantaneo, o, se riesce a concedersi un minimo di self control, si consulta con qualcuno cui esporre il problema: il marito, un amico, o chi insomma la possa aiutare. Perché la voce di quel vocale lei l’ha riconosciuta, non ci sono dubbi: è quella del figlio.

Purtroppo non è così: è semplicemente la nuova frontiera delle truffe, stavolta fatte con dei software che fanno uso dell’intelligenza artificiale. Quei programmi ’pescano’ le voci vere dai video dei ragazzi presenti sui profili social, le riproducono modificandone le parole – ma ovviamente dette sempre con quella voce, quel timbro, molto simili a quella vera – e inviano il vocale a chi può pagare. Il bonifico istantaneo è irrevocabile. Si parla di cifre medie sui 1000 euro circa, a seconda del tetto che la banca concede. E quei soldi sono irrecuperabili. I truffatori fanno un minino di indagine prima, sui social: per sapere con un certo margine di sicurezza, ad esempio, se il parente che allertano con i vocali ha in realtà figli, e magari dove questi si trovano in quel momento, se in Italia o all’estero.

E’ successo poche sere fa ad una mamma di Pesaro, sui 50 anni, che si è vista comparire su Whatsapp quel vocale che avete letto sopra. Peccato per i truffatori che il figlio era in quel frangente con il padre, che l’ha rassicurata. Ma la donna stava per effettuare il bonifico. Non l’ha fatto per puro caso: nel senso che non era capace, non essendoci abituata, di eseguirlo direttamente con il suo cellulare o pc, e quindi ha ritardato quel tempo sufficiente grazie al quale poi ha capito, anche informandosi con altre persone, di essere vittima di una tentata truffa. Ma per lei la voce che aveva appena sentito era senza dubbio quella del figlio.

Nei messaggi in genere si dice, anzi, si fa dire ai falsi parenti, "ho perso tutto, devo prendere un taxi, mi servono i soldi subito". Poi arriva uno screen shot con un Iban, che è quello dell’"amico" (ma che non è rintracciabile). Ovvio che in realtà è l’Iban del truffatore. E quando dall’altra parte chi deve pagare prova a fare un minimo di verifica almeno richiamando il numero del cellulare da cui è arrivato il vocale, da quel numero nessuno risponde. La mamma in questione la verifica l’ha fatta invece chiamando il padre di suo figlio, che era per l’appunto in compagnia del ragazzo "in difficoltà". In realtà tranquillamente stava trascorrendo la serata col padre. Truffa sventata. Ma casi come questo, frutto delle applicazioni dell’intelligenza artificiale che almeno per Pesaro e il territorio rappresentano una novità nella variegata casistica delle recenti truffe telefoniche/on line, se ne stanno verificando da tempo a centinaia di migliaia nel mondo. E molto spesso vanno a buon fine, per i truffatori.

QOSHE - Truffa con l’intelligenza artificiale: "Aiuto mamma, mi servono soldi". Ma la voce è clonata - Alessandro Mazzanti
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Truffa con l’intelligenza artificiale: "Aiuto mamma, mi servono soldi". Ma la voce è clonata

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24.02.2024

Pesaro, 24 febbraio 2024 – La voce è trafelata: "Mamma, ho perso portafogli e cellulare, ora non posso chiamarti, riesco solo a mandarti questo vocale dal cellulare di un amico. Ho bisogno di soldi, poi ti spiego meglio, però ti prego, fammi subito un bonifico istantaneo, ho pochi minuti, ti giro l’Iban, appena posso ti dico cosa mi è successo". Fine del vocale su Whatsapp. Il cuore di mamma accelera i battiti, poi decide: o segue il flusso della paura e inizia a fare il bonifico istantaneo, o, se riesce a concedersi un minimo di self control, si consulta con qualcuno cui esporre il problema: il marito, un amico, o chi insomma la possa aiutare. Perché la voce di quel vocale lei l’ha riconosciuta, non ci sono dubbi: è quella del figlio.

Purtroppo non è così: è semplicemente la nuova........

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