Roma, 10 marzo 2024 – Sulla commissione parlamentare d’inchiesta per il caso dossieraggio il centrodestra frena, mentre Italia viva apre. Ma intanto il ministro della Giustizia Carlo Nordio diserta la Leopolda. E i renziani fanno sapere che il responsabile di via Arenula ha subìto pressioni dal governo. A dire sì alla commissione inquirente sull’inchiesta di Perugia in mattinata è Davide Faraone, ospite a Omnibus: "Se la vita di cittadini o di politici viene controllata abusivamente su scala estesa, è gravissimo. Una commissione parlamentare è fondamentale per accertare quello che è successo e allo stesso tempo individuare le misure organiche per far sì che non si ripeta più".

Ma a frenare arriva subito Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia in Senato: "C’è già l’Antimafia, un organismo dotato di ampi poteri, che ha già cominciato a esercitarli e che dovrà andare avanti senza esitazione. Una commissione ad hoc sarebbe auspicabile, ma per istituirla ci vorrebbe una legge e si perderebbe molto tempo. Può essere una eventualità per il futuro, ma non deve servire ad eludere azioni di verifica immediate". Di parere opposto il partito di Salvini: "Donne e uomini della Lega sono stati spiati ripetutamente perché scomodi. Serve subito una commissione d’inchiesta: gli Italiani meritano di sapere chi spiava, chi pagava, chi ordinava. E chi ci guadagnava". Più possibilista il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto (FI): "Magistratura e commissione Antimafia faranno la loro parte per andare fino in fondo. Poi ci sono interventi caratterizzati da meccanismi più meditati, come la commissione d’inchiesta, posti su un piano differente". Durissimo Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera: "La posizione defilata della sinistra, e in particolare del Pd, lascia perplessi. A parti inverse la Schlein avrebbe occupato la Camera".

Nel dibattito irrompe Matteo Renzi a margine della Leopolda: "Sono curioso di vedere se FdI voterà questa commissione d’inchiesta sui dossier. Noi siamo favorevoli e alla proposta di Nordio noi votiamo sì. Ho l’impressione che i problemi siano più dalle parti di FdI". Dice invece no Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera: "Suona come una commissione Covid 2, un tentativo di avere una clava contro un preciso obiettivo". Sulla stessa linea la deputata M5s Stefania Ascari: "C’è già l’Antimafia. Sulla vicenda la sensazione è che ci sia dietro dell’altro e che invece di concentrarsi sui giornalisti bisognerebbe capire se questi dati siano finiti all’estero".

Intanto scoppia il caso Nordio alla Leopolda. Doveva intervenire alla kermesse di Firenze, ma poco prima di mezzogiorno fonti di via Arenula fanno sapere che il ministro non ci sarà, né in presenza né in remoto. E Maria Elena Boschi afferma che alle 10 di ieri "mi ha confermato personalmente la sua partecipazione. È ovvio che ha ricevuto pressioni politiche per annullare. Rifiutare un confronto civile non è nel suo stile". Chiude Renzi: "Quando Nordio mi ha invitato ad Atreju sono andato volentieri. Però noi facciamo anche senza. Si vede che la Leopolda fa paura".

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Dossieraggio, la commissione d’inchiesta divide il centrodestra. Gasparri: “Basta l’Antimafia”

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10.03.2024

Roma, 10 marzo 2024 – Sulla commissione parlamentare d’inchiesta per il caso dossieraggio il centrodestra frena, mentre Italia viva apre. Ma intanto il ministro della Giustizia Carlo Nordio diserta la Leopolda. E i renziani fanno sapere che il responsabile di via Arenula ha subìto pressioni dal governo. A dire sì alla commissione inquirente sull’inchiesta di Perugia in mattinata è Davide Faraone, ospite a Omnibus: "Se la vita di cittadini o di politici viene controllata abusivamente su scala estesa, è gravissimo. Una commissione parlamentare è fondamentale per accertare quello che è successo e allo stesso tempo individuare le misure organiche per far sì che non si ripeta più".

Ma a frenare arriva subito Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza........

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