Giornalista, globetrotter e food lover. Sono convinta che ogni viaggio, ogni luogo visitato e osservato, ci renda più ricchi dentro. Da un viaggio si torna sempre diversi e migliori da come si è partiti. Seguitemi e attraverso i miei occhi scoprirete un mondo di inattesa bellezza

La tradizione sartoriale, la cultura mediterranea, la storia, i colori, il fascino secolare della sua terra. Sono il mix di ingredienti che compongono la poliedrica personalità del giovane e talentuoso slista Emanuele Bilancia, pugliese di nascita e campano di adozione. La sua linea esclusiva, Emanuele Bilancia Couture, rivela una grande passione per la moda, con una visione della vita autentica, ben radicata nel presente e proiettata nel futuro. Dal 2016 nell’atelier di Pompei lo stilista, facendo propria l’antica arte sartoriale partenopea, crea le sue linee Bridal Collection che incantano tutte le spose e la raffinata Haute Couture per donna e per uomo. Sono abiti importanti, poetici, costruiti su misura, dove la selezione di tessuti preziosi è esaltata dai ricami artistici, dai tagli sapienti, dalle lavorazioni fatte a mano, che rendono ogni modello unico e senza tempo.

Per te è stata la prima uscita on stage con la tua linea Haute Couture, che emozione hai provato e qual è l'elemento che a tuo avviso ha colpito di più?


L’esperienza di presentare per la prima volta una collezione, a Milano in una cornice così importante come lo Showroom Fantini è stata un vortice di emozioni. Mi ha consentito di mostrare al pubblico una parte più intima, un tassello extra per conoscere in modo più profondo le mie emozioni. La cosa che colpisce, secondo me, della mia linea Haute Couture è la freschezza con cui si approccia ad un concetto così ‘sacro’ come l’alta moda.


Tu vivi a Pompei, dove si trova anche il tuo atelier. Come hai integrato l'antica arte sartoriale partenopea nei tuoi abiti, contemporanei ma al tempo stesso inevitabilmente rappresentati dalle mani sapienti delle tue straordinarie sarte guidate dal tuo spirito creativo?


Il concetto di sartorialità partenopea non faceva parte del mio vissuto, sono di origini pugliesi e quando mi sono trasferito a Pompei sono rimasto folgorato dalla bellezza e dall’energia di questa terra. I luoghi con una forte connotazione storica sono sempre fonte di ispirazione per me e non poteva essere diversamente per l’estetica e la bellezza dell’antica Pompei. Vivendo e respirando questi luoghi, sono diventati piano piano canoni che ho imparato a trasportare nelle mie creazioni, coniugandoli con rispetto a quelli dell’alta moda che già mi appartenevano. Tutto ciò fa parte del mio bagaglio culturale che continua ancora adesso ad evolversi e in modo naturale mi permette di applicare le tecniche e la conoscenza dell’antica arte sartoriale alla ricerca e creatività che danno vita alle mie creazioni.


Nella tua collezione in che modo i dettagli dei mantelli bianchi, delle cappe luminose e delle trasparenze leggere contribuiscono ad enfatizzare la delicatezza e l'etereità delle forme?

Questi elementi di per sé aiutano a ridefinire il concetto di bellezza, rendendolo più trasversale e fluido, e ben si sposano alla mia idea di coniugare l’estetica femminile a quella maschile, in un unico concetto.


Quali sono i tessuti preziosi e le lavorazioni a mano che ritieni fondamentali per rendere i tuoi modelli unici e senza tempo?

Non riesco a parlare di singoli tessuti, perché per questa collezione ho fatto molta ricerca e la scelta ha seguito le logiche delle forme, della fluidità, della ricchezza in alcuni casi e della linearità in altri. Ogni tessuto è stato scelto perché in grado di raccontare esattamente il cuore e l’animo di ogni singolo abito.Per quanto riguarda le lavorazioni a mano, più che alla singola lavorazione, la cosa a cui non posso rinunciare è l’attenzione ad ogni singolo passaggio e a dettagli infinitesimali, in grado di fare la differenza.

Prima dicevamo che sei di origini pugliesi, come descriveresti il fascino secolare della tua terra natale e come anche questo si riflette nelle tue creazioni?

La storia della mia terra è qualcosa che mi appartiene nel profondo e non riesco ad immaginare il mio lavoro prescindendo dalle mie origini. Tutto ciò che ho vissuto sin da piccolo, la natura la storia, le tradizioni o anche solo il clima che si respira, hanno influenzato la mia ricerca estetica. Tutto questo amore si riflette inevitabilmente nell’estetica delle mie creazioni, anche inconsapevolmente cerco di ricreare nei miei abiti lo stupore e la meraviglia che suscita nelle persone un viaggio in Puglia.

Qual è il processo creativo dietro la costruzione di abiti importanti e poetici su misura?

Per guanto mi riguarda alla base della costruzione di un abito o di una collezione, ci sono due cose che considero fondamentali: il corpo di chi indossa l’abito e la visione. Quindi come prima cosa bisogna coniugare le esigenze del corpo con qualcosa di onirico come la visione estetica del progetto finale. Successivamente si passa alla parte più pratica, partendo dal bozzetto, poi la scelta dei materiali, la costruzione del prototipo per poi arrivare all’abito finale.


Cosa ti ha spinto a dedicarti sia alla Haute Couture femminile che a quella maschile?

Ho sempre pensato che l’alta moda e la bellezza che ne deriva fosse un concetto trasversale. Oggi i tempi sono maturi per poter pensare ad una Haute Couture che possa enfatizzare sia la bellezza maschile che quella femminile. Infine c’è il mio desiderio di realizzare qualcosa che sia fruibile da tutti, senza nessun confine mentale, e che ognuno possa interpretare liberamente.


Ci sono elementi della storia o della tradizione sartoriale che ritieni particolarmente importanti nel tuo lavoro?

La tradizione sartoriale è fortemente radicata nella nostra cultura, è per tanto una cosa che mi ha sempre incuriosito e affascinato anche da bambino. Sicuramente la modellistica è a livello tecnico la cosa più importante per me, per poter ottenere dei capi di alto livello ed il risultato che desidero.


Sostenibilità e attenzione all'ambiente sono due chiavi di lettura a cui la moda non si può sottrarre. Come cerchi di conciliare la ricerca di tessuti sostenibili?

La sostenibilità è una cosa che mi appartiene perché sin da bambino, mia nonna ricamatrice e appassionata di moda e del bello, mi ha insegnato a mantenere e conservare gli abiti avendone cura e aggiustandoli quando necessario. Un capo d’alta moda realizzato con cura e materiali di alta qualità è di per sé destinato a durare nel tempo e già questo lo rende sostenibile, paragonato al fast fashion. Se aggiungiamo a questo concetto i nuovi tessuti di cui disponiamo, come quelli riciclati o completamente naturali, possiamo sicuramente introdurre nell’Haute Couture il concetto di sostenibilità e svilupparlo nel tempo facendolo diventare uno degli elementi imprescindibili.Il mio è impegno, come designer e come imprenditore, si concentra soprattutto sul ridurre al minimo gli sprechi, sull’inserimento di tessuti in poliestere riciclato affiancandoli a tessuti sicuramente più "nobili", sulla scelta di prediligere lavorazioni che non prevedano l'utilizzo di adesivi o colle chimiche come nelle mie giacche che sono ancora intelate come si faceva una volta e non adesivate.

Come immagini l'evoluzione del tuo brand nel prossimo decennio?

Per natura non parlo del futuro perchè sono scaramantico, sicuramente è mia intenzione proseguire e ampliare la mia linea Haute Couture da portare avanti in parallelo alla mia linea bridal.

QOSHE - L'haute couture primavera-estate 2024 di Emanuele Bilancia - Orchidea Colonna
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L'haute couture primavera-estate 2024 di Emanuele Bilancia

5 0
23.02.2024

Giornalista, globetrotter e food lover. Sono convinta che ogni viaggio, ogni luogo visitato e osservato, ci renda più ricchi dentro. Da un viaggio si torna sempre diversi e migliori da come si è partiti. Seguitemi e attraverso i miei occhi scoprirete un mondo di inattesa bellezza

La tradizione sartoriale, la cultura mediterranea, la storia, i colori, il fascino secolare della sua terra. Sono il mix di ingredienti che compongono la poliedrica personalità del giovane e talentuoso slista Emanuele Bilancia, pugliese di nascita e campano di adozione. La sua linea esclusiva, Emanuele Bilancia Couture, rivela una grande passione per la moda, con una visione della vita autentica, ben radicata nel presente e proiettata nel futuro. Dal 2016 nell’atelier di Pompei lo stilista, facendo propria l’antica arte sartoriale partenopea, crea le sue linee Bridal Collection che incantano tutte le spose e la raffinata Haute Couture per donna e per uomo. Sono abiti importanti, poetici, costruiti su misura, dove la selezione di tessuti preziosi è esaltata dai ricami artistici, dai tagli sapienti, dalle lavorazioni fatte a mano, che rendono ogni modello unico e senza tempo.

Per te è stata la prima uscita on stage con la tua linea Haute Couture, che emozione hai provato e qual è l'elemento che a tuo avviso ha colpito di più?


L’esperienza di presentare per la prima volta una collezione, a Milano in una cornice così importante come lo Showroom Fantini è stata un vortice di emozioni. Mi ha consentito di mostrare al pubblico una parte più intima, un tassello extra per conoscere in modo più profondo le mie emozioni. La cosa che colpisce, secondo me, della mia linea Haute Couture è la freschezza con cui si approccia ad un concetto così ‘sacro’ come l’alta moda.


Tu vivi a Pompei, dove si trova anche il tuo atelier. Come hai integrato l'antica arte sartoriale partenopea nei tuoi........

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