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Ferrara Una giornata di squalifica (ancora da scontare) e lo smarrimento per essersi trovati in una vicenda da “grandi” di cui ancora oggi faticano a comprendere il perimetro e il significato sotteso. I due ragazzini del flag football di Ferrara, ripresi in una foto con il braccio teso come saluto fascista, stanno vivendo giorni di riflessione, affiancati dai genitori e in costante contatto con il loro coach, quell’Andrea Golfieri già scagionato dall’inchiesta della Procura federale. Chi invece pagherà per colpa di una foto diffusa sui social da Francesco Caruso, ex team manager della Nazionale Under 17 e scattata in un pulmino a Cecina in aprile, sono i due atleti estensi, protagonisti dell’iter investigativo della magistratura sportiva. Sono infatti stati identificati nella foto e ascoltati dalla Procura federale con i giudici che hanno disposto la squalifica per un turno.

Ma la eco della vicenda va oltre l’aspetto meramente sportivo e riguarda la società nel suo complesso. Sapevano i ragazzi cosa stavano facendo e il valore di quel gesto? Conoscevano le eventuali conseguenze? Condividevano quelle idee politiche? Domande che, stando a coach Golfieri, hanno una sola risposta: no.

«Non voglio parlare di goliardata - dice l’allenatore del flag estense che in quel pulmino era presente - perché non si tratta di una cosa simpatica. Si è invece trattato di una presa in giro che chi vive uno sport di gruppo nei settori giovanili può capire. Mi spiego meglio: quel dirigente non aveva mai fatto mistero delle sue idee politiche, non faceva proselitismi ma non le nascondeva ed erano diventate quasi delle scenette comiche agli occhi dei ragazzi. E i giovani sono portati a prendere in giro i dirigenti adulti, scimmiottandoli in modo sarcastico. È anche per questo che non sono intervenuto nel preciso istante, non c’erano altre finalità. Ecco, gli atleti stavano prendendo in giro Caruso attraverso un gesto di cui non avevano coscienza. Lui ha fotografato quel momento, non so perché e con quale fine, ma rifuggo ogni idea che porti a ombre fasciste su una selezione nazionale».

Golfieri ha voglia di spiegare e raccontare anche la propria esperienza di formatore nelle scuole: «Con i miei due ragazzi ho parlato e sto parlando anche in questi giorni. Entrare in un’indagine federale non è una cosa normale e per un adolescente non è facile viverla. Attraversare questa bufera mediatica non è per nulla facile, non scordiamo che parliamo di minorenni. E su questo aspetto ci tengo a fare alcune precisazioni partendo da una domanda: quanti di quell’età sanno cosa sottende il saluto romano e l’ideologia che lo supporta? Sono convinto che il 99% di quella generazione non sa di cosa si stia parlando e se da un lato dico “per fortuna” dall’altro dico “purtroppo”. Per fortuna perché se una vicenda non la si conosce non è possibile imitarla e quindi quel periodo e quelle idee non torneranno più; purtroppo perché significa che non si insegna abbastanza a scuola e nella vita quotidiana quegli aspetti affinché vi sia consapevolezza anche tra i giovani».

L’ultimo pensiero coach Golfieri lo riserva ai suoi due atleti: «Li vediamo crescere, li alleviamo secondo i principi della lealtà sportiva, vi prego di credermi: sono stati travolti da una presa in giro che non ha sfondi politici e neppure sociali. Riportiamo questa vicenda nel campo della realtà, senza altre motivazioni». l


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Gli atleti fanno il saluto romano: «Una presa in giro, non c’è altro»

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08.01.2024

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Ferrara Una giornata di squalifica (ancora da scontare) e lo smarrimento per essersi trovati in una vicenda da “grandi” di cui ancora oggi faticano a comprendere il perimetro e il significato sotteso. I due ragazzini del flag football di Ferrara, ripresi in una foto con il braccio teso come saluto fascista, stanno vivendo giorni di riflessione, affiancati dai genitori e in costante contatto con il loro coach, quell’Andrea Golfieri già scagionato dall’inchiesta della Procura federale. Chi invece pagherà per colpa di una foto diffusa sui social da Francesco Caruso, ex team manager della Nazionale Under 17 e scattata in un pulmino a Cecina in aprile, sono i due atleti estensi, protagonisti dell’iter investigativo della magistratura sportiva. Sono infatti stati identificati nella foto e........

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